Pensanti e non - QdS

Pensanti e non

Pino Grimaldi

Pensanti e non

sabato 06 Novembre 2021

Lo spettacolo delle ciurme umane andar per piazze e strade e ghetti di Milano, Roma e tant’altre città e guardarne di esse le prime file o quelle con striscioni strafalcionati e delittuosi, scomposti, urlanti quasi avvinazzati o squilibrati da droghe che inquinano la giovinezza e la sua gioia di vivere per testimoniare e crearsi un futuro, ha un solo aggettivo: osceno! Una oscenità squallida e preoccupante perché si insinua nel pensiero al punto tale da renderlo superfluo ed annullarlo sopraffatto dall’istinto sottocorticale, fine a se stesso, senza un barlume di critica e dunque pericolosa ai committenti ed ai supposti recettori del loro sentimento ridicolo per un verso, ma insensato come il loro odio traboccante.

Sono quelli che Norberto Bobbio chiama “non pensanti” opposti ai “pensanti” capaci di intendere, conoscere di ogni azione il possibile finale,analizzarne il “cui prodest” ed avere la grandezza (sic!) e forza di bloccare ogni atto e pensiero che tracimi dal giusto per antonomasia. Che in fondo è l’evangelico “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”. Che nella sua semplicità portò il Cardinal Martini (che non volle esser eletto Papa perché aveva il Parkinson) a dire che a lui, teologo e biblista, non interessava lo scontro e il raffronto tra credenti e non, ma quello tra i pensanti ed i non pensanti che buttano alle ortiche il lavoro dei quasi cento miliardi di neuroni che affollano il nostro cervello.

Quello che è accaduto per protestare contro l’affossamento del Ddl Zan ritenuto, peraltro, anche dalla sinistra inutile perché esiste di già una legge (Mancino) contro l’odio e perché – per i femministi -penalizza la identità di genere a cui le donne pare tengano più che gli uomini, è andato oltre ogni logica. Striscioni con testualmente “la nonna partigiana mi ha insegnato/ che uccidere un fascista non è reato” ed altri con varianti ma a contenuto analogo contro chi, per una certa parte d’Italia è fascista tout court, fa pensare a Di Maio che non ha reagito a chi gli dava del froscio (omosessuale) perché, ha detto a Vespa, “io non lo sono”,dimostrandosi più serio di tutti gli esagitati roboanti.
Ma il punto è che nella democraticissima Italia lodata, oggi, urbi et orbi per come ha affrontato la pandemia, con un Premier che tutti ci invidiano, accade che folle possano sfilare con uno striscione istigante un reato – uccidere – per ore, scortate da forze dell’ordine senza che alcuno di loro abbia strappato dalle loro mani quel striscione e fermato i facinorosi rei di violare il codice penale!

Ma è accaduto: con tutti , si penserebbe, complici dalla strada ai palazzi del potere forse per non accendere troppo gli animi come accadde a Roma per l’assalto alla Cgil del quale tutti sapevano ma nessuno valutò il pericolo.
E nessuno si è ritenuto offeso ne reagito perché, come ha detto uno dei manifestanti “vi è libertà di espressione”.
E’ triste: i “non pensanti” battono moneta ed i “pensanti” in lockdown mentale.
Democrazia? Non mi pare.

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