Peppino Impastato e Aldo Moro, assassinati il 9 maggio 1978 - QdS

Peppino Impastato e Aldo Moro, Meloni: “Dovere fare luce sulle pagine oscure”

webms

Peppino Impastato e Aldo Moro, Meloni: “Dovere fare luce sulle pagine oscure”

Marianna Strano  |
martedì 09 Maggio 2023

Un giornalista e uno statista accomunati da una tragica fine nella stessa data, il 9 maggio 1978, e dai tanti punti oscuri sulle loro morti.

Peppino Impastato e Aldo Moro, un giornalista e uno statista, due persone diverse unite da un tragico destino e una data: 9 maggio 1978. Entrambi, in quel tragico giorno di 45 anni fa, trovarono la morte l’uno per mano della mafia, l’altro per mano delle Brigate Rosse che lo avevano rapito.

Il 9 maggio, anche per ricordare i loro assassini, si celebra la Giornata dedicata alla memoria delle vittime di terrorismo.

Peppino Impastato e Aldo Moro, 9 maggio 1978: 45 anni fa gli assassini

Giuseppe “Peppino” Impastato aveva appena 30 anni ma anche una carriera notevole alle spalle nella sua amata Sicilia. Una carriera da giornalista e attivista con un nobile obiettivo: denunciare il grande male della sua terra, la mafia. Quella responsabile di grandi stragi ma anche capace di “manipolare” le piccole comunità a proprio piacimento. Non aveva colpe Peppino, ma la sua voce era troppo potente, al punto da mettere a rischio i grandi segreti di Cosa nostra nel Palermitano, in particolare di Cinisi e Terrasini, dal traffico internazionale di droga al controllo delle istituzioni. Il 9 maggio 1978, Peppino Impastato – che era anche candidato nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali – venne colpito a morte con un grosso sasso. Chi lo uccise tentò di far passare la sua morte come un attentato fallito (ipoteticamente progettato dal giornalista) o un suicidio,

Il 9 maggio 1978, circa 10 ore dopo, in via Caetani a Roma veniva ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro. Presidente della Democrazia Cristiana, era stato rapito il 16 marzo 1978 in un momento storico per l’Italia in cui il Governo Andreotti stava per ottenere l’appoggio esterno del PCI. Dopo 55 giorni trascorsi nel covo di via Camillo Montalcini 8, Moro è stato ucciso, rinchiuso in un’auto Renault 4 rossa e simbolicamente lasciato senza vita non lontano dalla sede del partito che rappresentava. Dopo 45 anni, sono ancora tanti i punti oscuri sul caso Moro.

Ministro Crosetto: “Caratura morale e coraggio”

Peppino Impastato e Aldo Moro non hanno in comune solo la data di morte, 9 maggio 1978. Entrambi sono morti per le loro battaglie politiche e sociali. Entrambi uccisi, uno dalla mafia e l’altro dal terrorismo.

Nel giorno del 45esimo anniversario, le istituzioni ricordano il loro sacrificio. In un tweet, il ministro della Difesa Guido Crosetto scrive: “Aldo Moro e Peppino Impastato accomunati dalla tragica uccisione nella stessa data 9maggio 1978. Di loro ricordiamo caratura morale e grande coraggio. Nel giorno della memoria per le vittime del terrorismo il nostro pensiero va anche a chi non si è mai piegato davanti alla mafia”.

E ricordando Impastato, in particolare, anche il sindaco Lagalla ricorda il suo “no” alla mafia. Lo definisce un “esempio di ribellione alla mafia”. Quella criminalità organizzata e radicata che la società ripudia quasi “segretamente”, temendo però che sia più forte delle istituzioni (come evidenziato da una recente indagine del Centro Pio La Torre).

Meloni: “Un dovere illuminare le pagine ancora oscure”

Dovere delle istituzioni è non solo portare avanti la memoria delle vittime, ma anche portare alla luce quelle verità ancora celate sugli omicidi. Lo ricorda anche la premier Giorgia Meloni nel suo intervento in occasione del 45esimo anniversario della morte di Moro.

“Il barbaro assassinio di Moro ferì profondamente la Nazione e ne lacerò il tessuto sociale, ma il popolo italiano seppe reagire mostrando unità e coesione. Quell’unità e quella coesione senza le quali lo Stato non avrebbe avuto la forza necessaria per combattere e sconfiggere il terrorismo e l’eversione. Oggi l’Italia celebra il Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo interno e internazionale e delle stragi di tale matrice e si stringe ai famigliari e ai cari di ognuna di loro. L’impegno per non dimenticare quanto accaduto non deve mai esaurirsi, ed è preciso dovere delle Istituzioni proseguire anche sul cammino della verità per illuminare quelle pagine rimaste purtroppo ancora oscure e che attendono di essere conosciute pienamente”, si legge nel sito del Governo.

Foto da Wikipedia e Wikimedia Commons

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017