Pescherecci sequestrati, la Cgil, "Il Governo lavori per una rapida soluzione" - QdS

Pescherecci sequestrati, la Cgil, “Il Governo lavori per una rapida soluzione”

redazione

Pescherecci sequestrati, la Cgil, “Il Governo lavori per una rapida soluzione”

venerdì 04 Settembre 2020

I sindacati intervengono sul sequestro delle autorità libiche di due imbarcazioni da pesca delle marinerie di Mazara del Vallo e Ragusa. Tardino (Lega): "Anche l'Ue deve agire con determinazione"

ROMA – “Porteremo all’attenzione della Commissione europea questa drammatica vicenda con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, a cominciare da un’apposita interrogazione parlamentare”.

A dirlo Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega e componente della commissione pesca del Parlamento europeo, in merito al sequestro di due pescherecci della marineria di Mazara del Vallo da parte di una motovedetta libica. “Da siciliana e da italiana sono indignata per quanto accaduto – prosegue – ed esprimo tutta la mia solidarietà alle famiglie dei pescatori coinvolti”.

Sul piano politico, l’europarlamentare della Lega afferma che “il governo deve agire immediatamente e con fermezza per risolvere il caso. Una vicenda inaccettabile, anche alla luce del fatto che l’Europa fornisce sostegno finanziario alla Libia”.

Sul sequestro da parte delle autorità libiche di due imbarcazioni da pesca delle marinerie di Mazara del Vallo e Ragusa interviene anche la Flai Cgil Sicilia auspicando “una rapida soluzione per questa crisi diplomatica e politica.
Chiediamo al Governo regionale e a quello nazionale – scrivono in una nota Filippo Romeo, segretario regionale Flai responsabile per il settore pesca e Giovanni Di Dia, segretario generale della Flai-Cgil di Trapani – di avviare una interlocuzione con le istituzioni europee per mettere fine a questa situazione di grave incertezza che vede protagonisti, loro malgrado, lavoratori che pagano lo scotto della grande instabilità politica dell’ intera area”. I due esponenti della Flai esprimono parole di condanna per “questo ennesimo atto di forza da parte delle forze militari libiche – affermano – nei confronti di lavoratori armati solo delle difficoltà che incontrano ogni giorno per mantenere le proprie famiglie”.
“Lavoratori – aggiungono i due sindacalisti – che negli anni si sono contraddistinti per la loro azione umanitaria nei confronti di tanti profughi che nel Mediterraneo vedono una via per sfuggire dalle loro condizioni di disagio”.

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