La piscina comunale di Milazzo rimane chiusa - QdS

La piscina comunale di Milazzo rimane chiusa

Stefano Scibilia

La piscina comunale di Milazzo rimane chiusa

Stefano Scibilia  |
martedì 10 Ottobre 2023

La riapertura inizialmente fissata per lo scorso 1 ottobre è stata posticipata a causa del mancato completamento dei lavori di rifacimento del tetto. Scontro sulle responsabilità

MILAZZO (ME) – Nonostante i numerosi appelli dei consiglieri di opposizione e l’annuncio di un’imminente riapertura a partire da giorno 1 ottobre, la piscina comunale è destinata a rimanere ancora chiusa. Il motivo è dovuto al mancato completamento dei lavori di rifacimento del tetto, che hanno costretto il gestore a chiedere un’ulteriore proroga.

La piscina comunale ha serrato i battenti l’anno scorso e il sopralluogo effettuato negli ultimi giorni dall’assessore allo Sport Antonio Nicosia non ha prodotto risultati, ma, al contrario, si è parlato solamente di un verbale che verrà predisposto dagli uffici comunali.

La questione risulta molto complicata

La questione risulta molto complicata perché l’associazione Sporting Club San Giovanni, che gestisce di fatto la struttura, ha attribuito in una nota l’intera responsabilità dei mancati lavori di ricostruzione all’Amministrazione comunale, sottolineando che “la problematica riguarda la copertura dal maltempo, ovvero opere di ripristino che nulla hanno a che fare con gli oneri a carico del gestore”.

Nei giorni precedenti alla nota il gestore aveva inoltre sottolineato che i costi di riparazione della struttura erano esosi a fronte dei mancati introiti per il periodo di chiusura e per questo motivo era stata richiesta la costituzione di un tavolo tecnico con il Comune per provvedere all’efficientamento energetico con l’apposizione dei pannelli fotovoltaici. Una soluzione che avrebbe sicuramente portato la piscina comunale a una svolta green al fine di ammortizzare i costi di gestione.

Dopo i numerosi rimpalli di responsabilità tra il Comune e il privato e diversi sopralluoghi che si sono sempre conclusi in un nulla di fatto, il mancato rispetto dell’ultima scadenza di ottobre ha portato anche ad aspre critiche da parte dei consiglieri di opposizione Giuseppe Crisafulli, Lorenzo Italiano, Alessio Andaloro e Damiano Maisano, che in una nota hanno manifestato il loro dissenso in merito a una impasse che va avanti da troppo tempo per “i ritardi nel restituire alla città un impianto importante, chiuso ormai da troppo tempo”.

I consiglieri hanno ribadito di aver previsto già nei mesi scorsi che i lavori di manutenzione non avrebbero visto la luce nei tempi in un primo tempo annunciati dal Comune: “Lo avevamo detto a giugno quando abbiamo appreso dell’ennesima proroga che non si sarebbe arrivati a nulla neppure ad ottobre, e ora possiamo dire che è saltata anche questa stagione invernale. In quell’occasione è stata presentata una mozione per affrontare in maniera seria la questione, ma come spesso accade, è stata ignorata. I cittadini sono stanchi di assistere a questo scambio di accuse tra gestore e Comune. Sanno solo che non è giustificabile che un servizio, affidato con regolare gara e con la sottoscrizione di precisi adempimenti non venga reso. Senza entrare nel merito di fatti gestionali e di responsabilità, da rappresentanti dei cittadini riteniamo che sia ingeneroso far pagare alla collettività diatribe tra Comune e privato. E nel frattempo si è costretti a recarsi a Messina per gli allenamenti o a rivolgersi a strutture private. Pretendiamo che la politica relazioni in Aula. Il silenzio o peggio l’inerzia significa essere responsabili o corresponsabili di questa vergognosa situazione”.

Grande malumore anche tra gli sportivi del locale movimento guidati da Gianluca Venuti che ritengono assurdo che un impianto così importante non possa funzionare in una città che vanta una lunga tradizione nel nuoto e ancora oggi molti atleti devono allenarsi fuori Milazzo per poter partecipare alle varie gare oppure rivolgersi a strutture private del comprensorio senza dimenticare le dieci persone che con diversi ruoli lavoravano all’interno dell’impianto.

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