Policlinico: nuovo iniettore per l’infusione dei farmaci radioattivi

Policlinico di Palermo: nuovo iniettore per l’infusione dei farmaci radioattivi per la Pet

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Policlinico di Palermo: nuovo iniettore per l’infusione dei farmaci radioattivi per la Pet

Redazione  |
venerdì 10 Marzo 2023

Il nuovo iniettore automatico permette di ridurre l'esposizione al farmaco radioattivo sia i pazienti sia il personale sanitario

Più prestazioni di medicina nucleare e una maggiore sicurezza per gli operatori e per i pazienti. È stato attivato presso l’unità operativa di medicina nucleare del Policlinico l’iniettore automatico per l’infusione endovenosa del farmaco radioattivo necessario per l’esecuzione della Pet.

Riduce la radio-esposizione

Il nuovo iniettore consente una maggiore sicurezza nella somministrazione dei radiofarmaci riducendo la radio-esposizione di pazienti e personale sanitario. “La dose radioattiva – spiega Renato Costa, direttore dell’unità operativa dipartimentale di medicina nucleare – incide, non soltanto sul paziente, ma anche sull’operatore che la predispone, manipola e la somministra, con problematiche relative alla contaminazione e, dunque, alla sicurezza e alla radioprotezione”. Il nuovo iniettore in funzione al Policlinico consente di ridurre al minimo i rischi e al contempo di aumentare il numero di prestazioni erogabili nell’arco della giornata. Attualmente nell’azienda ospedaliera universitaria vengono eseguite 12 pet al giorno.

Potenziamento della medicina nucleare

Il piano di potenziamento della medicina nucleare dell’Azienda ospedaliera universitaria include anche la possibilità di eseguire la Pet con Fluoro-PSMA, un nuovo radiofarmaco, che si aggiunge al repertorio di radiofarmaci necessari per la diagnosi precoce di numerose patologie oncologiche. “La PET-fluoro-PSMA (Positron Emission Tomography-fluorodeoxyglucose with Prostate-Specific Membrane Antigen) – continua Costa – è una tecnologia di imaging molto utile nell’oncologia. Fornisce, infatti, immagini ad alta risoluzione delle cellule tumorali nell’organismo, consentendo ai medici di identificare e monitorare la crescita del tumore con maggiore precisione. Questa tecnologia – sottolinea il medico nucleare – è particolarmente utile nel trattamento del cancro alla prostata, poiché permette una diagnosi precisa e una valutazione delle opzioni di trattamento più efficaci. Inoltre, la PET-fluoro-PSMA è anche in grado di identificare le metastasi, o la diffusione del tumore ad altre parti del corpo, il che è importante per il trattamento del cancro in stadio avanzato”.

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