Policlinico di Messina: scontro tra Università e Regione - QdS

Policlinico di Messina: scontro tra Università e Regione

Lina Bruno

Policlinico di Messina: scontro tra Università e Regione

giovedì 23 Marzo 2023

Il rettore Cuzzocrea è intervenuto sui problemi che stanno danneggiando la struttura, sottolineando le mancanze del Governo precedente e chiedendo una maggiore collaborazione a quello attuale

MESSINA – Tetto di spesa sbagliato per il personale del Policlinico. A Palermo se ne erano accorti già con il passato Governo, senza che però si rimediasse, se non parzialmente, alzando in due fasi il capitolo da 70 a 80 e poi a 86 milioni. È l’ammissione dell’errore dell’assessore alla Salute Giovanna Volo, che ha aggiunto altri 4 milioni al budget dei 12 mancanti, a mettere in luce ancora una volta le “disattenzioni” della politica nei confronti dei problemi reali dei territori e delle loro attese.

Si dovranno trovare altre risorse quindi per rimediare a questa mancanza iniziale ma intanto il danno è stato fatto e lo sciopero di infermieri e operatori socio sanitari è stata l’estrema conseguenza di una situazione non più sostenibile che inevitabilmente ha avuto ricadute negative sull’assistenza.

Di questa vicenda ma anche di altre, che dimostrano i rapporti non sempre facili con la Regione, ha parlato in conferenza stampa il rettore Salvatore Cuzzocrea, presidente della Crui. Ha voluto fare chiarezza su questioni che in questi mesi hanno visto al centro l’Università e il Policlinico da una parte e dall’altra l’assessorato alla Salute, che ha sull’Azienda sanitaria universitaria precise competenze.

Le richieste e le mancate risposte, i lavori bloccati al Pronto soccorso, la mancanza di investimenti per la manutenzione degli altri edifici del Policlinico, le lungaggini nella procedura per la nascita dell’Irccs. E poi la conflittualità con i sindacati con contenziosi spesso superati da atti e normative chiare. Cuzzocrea è come sempre un fiume in piena, che non ha paura di rompere gli argini, a circa un anno dalla fine del suo mandato e tutte le manovre in corso interne all’Ateneo che preparano la successione. Ribadisce il suo “fuori la politica dall’Università. Purtroppo non ho il potere di dire fuori la politica dalla sanità e dal Policlinico”.

Con documenti e dossier narra la genesi delle vicende più spinose che hanno visto nell’ultimo anno l’Università e la sua gestione attaccata tra l’altro per non avere fatto abbastanza per il Policlinico. “Rispondo con i fatti – spiega il rettore – con i numeri e le cose realizzate. Con una Casa dello studente chiusa da anni per incapacità di altri ho risposto con i 400 posti letto dell’ex hotel Riviera. In cinque anni ci sono state 290 procedure concorsuali solo per il Dipartimento di Medicina e chirurgia, il 29% del totale dei concorsi banditi dall’Ateneo. Abbiamo realizzato le sale operatorie del terzo piano del Padiglione F, i reparti di Cardiologia e Cardiologia interventistica e le nuove sale operatorie della Chirurgia vascolare e il reparto sarà pronto a giugno. È alla firma della Corte dei Conti il finanziamento di 24 milioni di euro che questa Università ha ottenuto per rifare tutte le sale operatorie del Policlinico. C’è un cofinanziamento di 8 milioni e 2 anni e mezzo fa l’ho chiesto alla Regione ma non ho avuto risposta. Ho stanziato nell’ultimo Consiglio di amministrazione due milioni per il piano -1 dell’edificio del Pronto soccorso”.

E sui lavori del Pronto soccorso che la Regione ha avviato, Cuzzocrea sottolinea: “Un cantiere gestito male e promesse non mantenute. Avevo preannunciato che quel modo di gestire l’appalto non avrebbe portato alcun risultato. Ho grande fiducia nel nuovo soggetto attuatore ma servono risorse finanziarie. Mi è stato detto che le troveranno. In questo momento il cantiere è fermo e questo mi preoccupa molto, perché dalla ripresa dei lavori credo che serva almeno un anno e mezzo per completare”.

Il rapporto tra UniMe e Regione è sancito da un protocollo di intesa ricorda Cuzzocrea: “Un contratto che prevede con l’articolo 10 che la manutenzione ordinaria e straordinaria del Policlinico sia in capo alla Regione siciliana, che però ha sempre disatteso. L’ho rappresentato con un dossier inviato al Governo precedente e adesso anche all’attuale Esecutivo. Si è potuto verificare che non risulta alcuna delibera di approvazione dei Piani triennali delle opere pubbliche per il Policlinico prima del 2021, prima cioè della messa in mora da parte dell’Università in quanto titolare degli immobili. Non è stato mai stanziato neppure un euro. In questi anni abbiamo lavorato per l’adeguamento sismico e antincendio e per il ‘padiglione Covid’ ma con risorse trovate dall’ex rettore Tomasello non dalla Regione. Non dai manager che hanno gestito prima di Bonaccorsi: lui non si è dimesso, è rimasto accanto ai medici e gli infermieri per portare avanti questa impresa a differenza di ben due direttori generali che dopo un solo anno di mandato se ne sono andati”.

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