Ponte Immacolata, il turismo respira ma il pienone ancora non si vede - QdS

Ponte Immacolata, il turismo respira ma il pienone ancora non si vede

Patrizia Penna

Ponte Immacolata, il turismo respira ma il pienone ancora non si vede

giovedì 08 Dicembre 2022

Confcommercio: “Spesa media pro capite di 400 €, 4 su 10 rimarranno nella propria regione”. Assoturismo: “Prenotato il 71% delle camere, montagna e città d’arte più gettonate”

ROMA – Ottimisti ma non troppo. È questo il mood che sembra caratterizzare il settore turistico in questo ponte dell’Immacolata. Rincari e inflazione si fanno indubbiamente sentire, ma dopo due anni di chiusure e limitazioni, la voglia di viaggiare è più forte che mai.

Coldiretti: “Boccata d’ossigeno da 12 miliardi”

Sono 17 milioni gli italiani in vacanza per il ponte dell’Immacolata che rappresenta il primo vero banco di prova per il turismo di Natale.
È quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’. Tra chi passerà la festa dell’Immacolata fuori casa, la stragrande maggioranza resterà in Italia mentre – spiega Coldiretti – solo un 12% uscirà dai confini nazionali. Tra le destinazioni più gettonate si piazzano in cima alla classifica le città, seguite da montagna, mare e campagna e parchi naturali.

La maggioranza degli italiani alloggerà in case private di proprietà o di parenti e amici, dove si recherà un vacanziere su quattro – rileva l’associazione – collocandosi praticamente a pari merito con gli alberghi come meta prescelta da chi dorme fuori casa. Dopo le gravi difficoltà degli anni scorsi, si tratta di una boccata di ossigeno per il turismo invernale che ha un valore stimato prima dell’emergenza Covid tra i 10 e i 12 miliardi di euro all’anno tra diretto, indotto e filiera.

A beneficiarne è l’intera filiera a partire dai consumi di cibi e bevande ai quali è destinato secondo la Coldiretti circa 1/3 della spesa turistica tra ristoranti, pizzerie, agriturismi e cibo di strada. Un trend favorito anche dal moltiplicarsi di iniziative e di mercatini in vista del Natale, dai mercati contadini di Campagna Amica alla fiera degli Oh bej oh bej a Milano fino a quelli del Trentino Alto Adige.

Confcommercio: 4 su 10 nella propria regione

Secondo Confcommercio quattro italiani su dieci dichiarano che non si allontaneranno oltre i confini della propria Regione di residenza e addirittura 6 su 10 limiteranno a meno di 3 giorni il periodo della vacanza. La ricerca dell’atmosfera natalizia – quindi luci, suoni, shopping e mercatini di Natale – è in 3 casi su 10 il driver principale, l’esperienza alla base del progetto di viaggio. Da questo mix risultano quindi premiate, e in vetta alla classifica delle destinazioni nazionali, quelle che più evocano le atmosfere del periodo: come Trentino Alto Adige, Lombardia, Toscana, Lazio e Campania. Per quell’11% di connazionali che invece si recheranno all’estero, facendo una vacanza presumibilmente di 5 o più giorni, la prima meta è la Francia – tipicamente Parigi – tallonata da Austria e Germania, dove il Natale è fortemente sentito, e a seguire dalla Spagna.

Assoturismo: “Ma il pienone ancora non c’è”

Turismo in crescita, anche se il pienone non c’è: lo rivela un’analisi condotta da Cst – Centri Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti sulla disponibilità di camere e altre sistemazioni sui vari portali delle Olta. Per il Ponte dell’Immacolata si preannuncia un trend positivo soprattutto per le località di montagna e per molte città d’arte. In generale, la saturazione dell’offerta ricettiva tra il 7 e l’11 dicembre dovrebbe attestarsi al 71%, per un totale di circa 4,5 milioni di pernottamenti.

In assoluto, le regioni che presentano un maggior dinamismo sono quelle del Nord Italia e del Centro. Le presenze dei turisti stranieri, rispetto al 2021, sono cresciute del +110,8%, anche se la distanza con i valori del 2019 segna ancora il -15,5%. Invece, le presenze degli italiani sono aumentate del +14,9%, con una differenza rispetto al 2019 del -7,6%. Nei prossimi mesi – conclude l’analisi di Assoturismo Confesercenti – si avrà un quadro più preciso della movimentazione del mercato, ma i dati provvisori tendono a confermare il consolidamento della ripresa, sostenuta soprattutto dalla crescita del turismo internazionale.

Federturismo: montagna e città d’arte al top

Anche Federturismo Confindustria segnala che le città d’arte continueranno a fare la parte del leone nella scelta dei soggiorni di italiani e stranieri che fino a Capodanno godranno di una solida domanda negli hotel non solo di camere base, ma anche di suites da parte di turisti europei (tedeschi e francesi innanzitutto) e americani che pernotteranno nel nostro Paese 3/ 4 notti con una media dei prezzi che rimane per adesso coerente con lo scorso anno. Anche le località termali rappresentano una valida alternativa per chi vorrà concedersi qualche giorno di relax.
Se il 90% dei viaggiatori rimarrà all’interno dei confini nazionali, ci sarà una piccola percentuale, soprattutto di giovani, che trascorrerà il lungo weekend in una delle capitali europee: Parigi, Barcellona e Amsterdam in testa.

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