Ponte sullo Stretto, il tormentone della politica del non fare - QdS

Ponte sullo Stretto, il tormentone della politica del non fare

Pessina Raffaella

Ponte sullo Stretto, il tormentone della politica del non fare

mercoledì 12 Agosto 2020

Italia viva annuncia la presentazione in Calabria di un piano condiviso con il mondo imprenditoriale, economico e delle professioni. La governatrice Santelli, “Si realizzi il progetto esecutivo”. Siracusano (Fi): “il M5s vuole il Sud ostaggio del Reddito di cittadinanza”.

PALERMO – Il Ponte sullo Stretto di Messina è destinato a diventare il tormentone di ferragosto. La politica dimentica che già ai tempi di Berlusconi premier erano stati realizzati studi approfonditi per la realizzazione del ponte, e si consumano gli scontri sulle diverse ipotesi di realizzazione di unìopera che si attende da molto tempo, ma che nessun governo è riuscito a costruire.

La senatrice di Italia Viva Silvia Vono, vicepresidente della commissione lavori pubblici e comunicazioni di Palazzo Madama che ha annunciato per settembre la presentazione un piano per il ponte condiviso con il mondo imprenditoriale, economico e delle professioni.

“Su un’infrastruttura strategica come il Ponte sullo Stretto mi aspetto un livello alto di discussione – ha detto Vono – che parta da una visione geopolitica ed economica dell’Italia con una chiara pianificazione che sia valida e concreta non solo per il Sud Italia, molto spesso alla mercè di slogan elettorali di ogni genere e provenienza, ma necessaria per un rilancio economico di tutta l’Italia”.

Il piano verrà presentato da Vono, insieme al capogruppo di Italia Viva Davide Faraone a Reggio Calabria, nel corso di un incontro che durerà dal 6 al 7 settembre.

L’ipotesi tunnel non va giù al centrodestra, che da giorni parla di idea strampalata e superata. Secondo Matilde Siracusano di Forza Italia: “La malsana idea rilanciata nelle ultime ore dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, caldeggiata dal ministro De Micheli e sponsorizzata dal vice ministro Cancelleri, è stata strabocciata da esperti, ingegneri e geologi diverse volte negli ultimi anni”. Siracusano ha spiegato che “la realizzazione di un tunnel sarebbe dispendioso, e si impiegherebbero tempi biblici per i lavori. Il Movimento 5 Stelle vuole che il Sud rimanga isolato dall’Italia e dall’Europa, con questa logica le regioni del Mezzogiorno resteranno ostaggio dell’assistenzialismo e del reddito di cittadinanza: proprio quello che vogliono Conte e i grillini”.

Chiede fatti concreti la presidente della Regione Calabria, Iole Santelli: “Quella di Conte è l’antica retorica del Gattopardo che annuncia a parole che tutto deve cambiare perché poi tutto resti come prima. Il Ponte sullo Stretto ha un progetto esecutivo e una gara effettuata. Si realizzi l’opera”. Santelli ha chiesto che si usino i soldi del Recovery fund per realizzare al più presto l’opera. Anche il leader della Lega Matteo Salvini dice che il progetto è pronto e che i privati sono disposti a finanziarlo.

“L’elezione a Reggio Calabria di un sindaco indicato dalla Lega, protagonista della costruzione a tempi di record del Ponte di Genova, sarà il passaggio decisivo, dopo anni di chiacchiere, per unire Sicilia, Calabria ed Europa. Questo è l’unico progetto reale, il resto è perdita di tempo”. Nicola Caré, deputato di Italia Viva afferma che bisogna favorire la mobilità dei cittadini, agevolare gli investimenti e generare nuova ricchezza. “Le grandi opere – dice Caré – devono realizzarsi nel Mezzogiorno come è accaduto nel resto del Paese. Per tali ragioni il Ponte sullo Stretto è un’opera di straordinaria rilevanza e contribuirebbe a rilanciare l’immagine dell’Italia nel mondo”.

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