Ponte sullo Stretto, la Uil, “Non si dimentichi il territorio” - QdS

Ponte sullo Stretto, la Uil, “Non si dimentichi il territorio”

redazione

Ponte sullo Stretto, la Uil, “Non si dimentichi il territorio”

venerdì 11 Settembre 2020

L’appello del sindacalista Bombardieri: “Va bene le grandi opere ma alla Sicilia mancano tutte le infrastrutture”. Il ministro degli Affari europei, Amendola, assicura: Amendola: “Il governo sceglierà strada migliore, fondi destinati anche a riforme, non solo a investimenti”

ROMA – “Non vorrei che attraverso il Ponte sullo Stretto si dimenticassero le condizioni di tutto il Paese”.
Lo ha detto Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, parlando con i giornalisti a margine di un convegno su infrastrutture e trasporti organizzato dalla Uil a Genova.

“Noi siamo keynesiani – ha sottolineato Bombardieri – quindi quando si parla di ponti o investimenti siamo sempre d’accordo. Non vorremmo però che attraverso questa discussione sul fare un ponte, un tunnel o una pista ciclabile, si dimenticasse che in Calabria per arrivare in Sicilia manca il doppio binario, che è difficile arrivare dal punto di vista dei collegamenti aerei e che le strade sono quelle che sono. Quindi – ha concluso il segretario della Uil – van bene le grandi opere ma senza dimenticare le infrastrutture che servono per collegare il territorio”.

Sul Ponte sullo Stretto è intervenuto ieri anche il ministro degli Affari europei Vincenzo Amendola che, rispondendo a una domanda che chiedeva se le risorse potranno o meno essere destinate anche al ponte sullo Stretto di Messina, ha puntualizzato: “I progetti che verranno finanziati con i fondi Ue dovranno avere tempi certi stabiliti in un cronoprogramma preciso che preveda una ‘realizzazione rapida’”.

“Nelle linee guida abbiamo indicato anche i criteri, perché nella consultazione che faremo con Parlamento, enti locali, con tutti gli attori dev’essere chiaro che tutti i fondi vanno impegnati tra il 2021 e il 2023 e spesi entro il 2026. Quindi devono avere una realizzazione che sia rapida e che stia in un cronoprogramma molto chiaro, altrimenti perdiamo le risorse e non mi sembrerebbe una cosa molto intelligente. Quindi tutto quello che noi faremo, deve essere tarato su un cronoprogramma che sia visibile ai cittadini”, ha chiarito il ministro.

“Io non parlo mai dei progetti, perché coordino le procedure. Ogni ministero, finite queste consultazioni anche con l’Unione europea, sceglierà la strada migliore. Però è evidente che tutti i progetti devono avere tempi di realizzazione che non sono un’opzione, devono essere definiti e quindi devono entrare in quel cronoprogramma”, ha proseguito, non entrando nel merito del progetto.

Amendola ha poi chiarito che i fondi non verranno destinati “solo a investimenti” ma anche a “riforme”.

“Pubblica amministrazione e giustizia, riforma del mercato del lavoro sono questioni su cui a livello europeo dobbiamo dare risposte concrete. E’ un cronoprogramma per la spesa, per gli investimenti, ma anche per le riforme da fare per il paese”, ha detto il ministro.
“Fare della pubblica amministrazione, grazie alla digitalizzazione e alla tecnologia, un servizio ai cittadini e alle imprese che sia rivoluzionario, rispetto ai tempi e alle difficoltà che ci sono oggi. Quindi sono grandi innovazioni.
Pensi solo sanità: che cosa significa investire in telemedicina, che cosa significa investire in tecnologia. è un cambiamento epocale e noi dobbiamo essere non dico ottimisti, ma realisti perché questa è la strada giusta”, ha suggerito.

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