Le Saline Ettore e Infersa di Marsala, insieme alle saline di Cervia, si sono aggiudicate i finanziamenti. L'obiettivo è unire la produzione del sale alla valorizzazione turistica delle saline
Le Saline Ettore e Infersa di Marsala hanno vinto, insieme alle saline di Cervia, il bando europeo del progetto MedArtSal rivolto a Italia, Spagna, Libano e Tunisia.
Le Saline Ettore e Infersa con la proposta “Recupero di vasche e canali della Salina Infersa” si sono aggiudicate i finanziamenti stanziati dal progetto europeo ENI CBC MED. L’obiettivo è unire la tradizionale produzione del sale alla valorizzazione turistica e ambientale delle saline. Un lavoro importante per l’ottimizzazione della produzione del sale nelle saline Ettore e Infersa, che prevede la manutenzione straordinaria degli argini che si trovano tra lo Stagnone e la salina, cosicché l’immissione di acqua avvenga in maniera controllata, senza infiltrazioni tra il mare e la salina.
“Ciò consentirà – afferma il Presidente Sosalt Giacomo D’Alì Staiti – il ripristino dell’argine anche per una possibile fruizione turistica. Proprio in questo luogo suggestivo, che attrae turisti da tutto il mondo, la capogruppo Sosalt insieme all’azienda Ettore e Infersa srl, hanno voluto creare la vetrina dell’azienda, il tutto con risorse e idee private. Avere ottenuto questo riconoscimento ci inorgoglisce molto, siamo lieti di dare un ulteriore contributo al territorio che consideriamo un unicum, ovvero quello delle saline di Marsala, Trapani e Paceco”.
Si pensi che, proprio in questa area vasta, la Sosalt produce 100mila tonnellate di sale e nella sola salina di Ettore e Infersa, ne produce 10mila. Inoltre, a breve riaprirà il complesso di Mammacaura, locale che si affaccia sul meraviglioso tramonto nostrano e che verrà gestito internamente.
L’amministratore delle Saline Infersa, Antonio D’Alì Staiti si sofferma sul binomio produzione del sale e vocazione turistica: “Facciamo Sali-Turismo, un neologismo inventato dai noi stessi grazie alla passione che mio nonno ha avuto nel credere fortemente nel potenziale di attrazione turistica delle saline. Noi offriamo turismo esperienziale, facciamo rivivere agli ospiti la vita del salinaro, organizziamo degustazioni, passeggiate, visite che si estendono anche nell’Isola Grande, in cui si svolgono foto-safari, percorsi benessere in vasca all’aria aperta, con una peculiarità: i safari notturni alla scoperta della muta delle cicale”.
Nel corso della conferenza stampa, i D’Alì Staiti hanno però ribadito come le saline sono più fruite da un turismo straniero o comunque non locale e che tanto ancora devono fare le Amministrazioni comunali per valorizzare il litorale su cui, peraltro, da pochi mesi insiste la pista ciclopedonale: “Condividiamo assolutamente la realizzazione della pista ma critichiamo il modo in cui è stata fatta, in quanto il senso unico di marcia penalizza la strada che dall’aeroporto giunge alle saline e scoraggia i pullman grossi a fare tutto il giro – affermano Giacomo e Antonio D’Alì Staiti -. Inoltre i cartelli stradali sono stati installati in modo da ostacolare il passaggio dei mezzi; occorreva anche sistemare la parte di carreggiata non interessata dalla pista ciclabile che è piena di buche. Era necessario prima realizzare aree di parcheggio e acquistare bus navetta prima di qualsiasi grande progetto”.
Claudia Marchetti
