Piano sviluppo rurale 14-22, si chiude il sipario. Partono revoche fondi per chi non ha investito - QdS

Piano sviluppo rurale 14-22, si chiude il sipario. Partono revoche fondi per chi non ha investito

Michele Giuliano

Piano sviluppo rurale 14-22, si chiude il sipario. Partono revoche fondi per chi non ha investito

martedì 12 Dicembre 2023

Direttiva del Dipartimento regionale dell’agricoltura: niente soldi a chi non ha presentato lo stato di avanzamento dei lavori

PALERMO – Si tirano i conti per i finanziamenti a valere sul Psr Sicilia 2014-2022. E finisce con tante revoche (ancora in fase di precisa quantificazione, ndr) nei confronti di chi non ha rispettato la tabella di marcia nelle attività e nella presentazione della documentazione richiesta.

Revoca dei fondi per chi non ha rispettato la tabella di marcia

Il decreto del dirigente generale dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca marittima non lascia spazio a dubbi: gli uffici competenti possono procedere ad attivare l’avvio dei procedimenti di revoca dei decreti di concessione del contributo economico, nei confronti dei beneficiari che non hanno presentato, entro lo scorso 10 giugno, perizia asseverata sullo stato di avanzamento fisico e finanziario del proprio progetto di investimento e sull’effettiva possibilità di completarne la concreta realizzazione entro i termini fissati. Con la circolare numero 176406 emanata in questi giorni sono state definite le indicazioni funzionali per la chiusura delle operazioni ammesse a finanziamento.

Gli interventi devono essere realizzati entro il 30 giugno 2025

Il provvedimento è stato trasmesso ai responsabili dell’attuazione del Psr 2014-2022, ai responsabili di area, al personale del dipartimento agricoltura e sviluppo rurale, ai beneficiari del programma, agli ordini professionali, ai centri di assistenza agricola e all’Anci Sicilia. Una necessità, considerato che la mole di lavoro è tanta e la certificazione della spesa realizzata deve avvenire improrogabilmente entro il 31 dicembre del 2025. Gli interventi devono essere obbligatoriamente realizzati entro il 30 giugno 2025, per consentire le attività di corretta certificazione e pagamento, che siano i controlli in loco, il collaudo e il pagamento. “Considerato che alla data odierna numerosissimi beneficiari di decreti di concessione – si legge nella circolare – pur essendo trascorso un lungo periodo dall’emissione del decreto, non hanno realizzato gli investimenti (beneficiando di proroghe connesse alla pandemia Covid e al conflitto russo-ucraino) e trattengono, come impegnate, somme che possono ancora oggi essere destinate ad altri soggetti utilmente inseriti nelle graduatorie, occorre procedere con l’avvio delle revoche, in assenza di rinuncia volontaria”.

Al contrario, è obbligo dei beneficiari, per i quali non risulta nessuna domanda di pagamento dopo il decreto di concessione, e per il quale siano trascorsi almeno 180 giorni dalla notifica, presentare domanda di anticipo o saldo finale entro il 31 dicembre prossimo, per consentire l’avanzamento della spesa ed evitare il disimpegno automatico delle somme”.

Nella circolare si legge anche che è obbligo dei responsabili del procedimento notificare l’avvio del procedimento di revoca ai beneficiari, che non hanno risposto all’avviso pubblicato il 5 maggio di quest’anno, con il quale si chiedeva di far pervenire la perizia asseverata con la quale si comunicava lo stato di avanzamento fisico e finanziario del proprio progetto e la possibilità di completarne la realizzazione entro i termini previsti dal decreto di concessione. Si ribadisce anche come tutti i progetti finanziati, che hanno già fruito di una o più proroghe per la realizzazione degli interventi, dovranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2024.

Per gli interventi finanziati successivamente, il termine è fissato alla stessa data, ma potranno godere di una sola proroga, e per un periodo massimo di sei mesi. Chi non intende o non può completare il progetto di investimento, è tenuto a comunicare, entro il 7 dicembre prossimo, la rinuncia al decreto di concessione, pena l’esclusione dalla possibilità di partecipare e beneficiare di finanziamenti a valere sul Psp 2023-27.

Chi potrà invece effettuare un investimento inferiore a quanto già notificato dovrà comunicarlo entro il 31 dicembre di quest’anno, consentendo così la tempestiva liberazione di somme da impegnare per un’ultima riprogrammazione al 31 gennaio 2024.

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