Qualcosa di nuovo sul fronte Orientale - QdS

Qualcosa di nuovo sul fronte Orientale

Pino Grimaldi

Qualcosa di nuovo sul fronte Orientale

sabato 10 Giugno 2023

Voti: perché possa esserci un novello Erich Maria Remarque (1898-1970) a scrivere, per bilanciare il romanzo da questi scritto nel 1929 sull’andamento lentissimo della I Guerra Mondiale “Nulla di nuovo sul fronte occidentale”, su quanto oggi appare possibile, se pur complicato e difficile, sul fronte orientale: ove imperversa una stupida guerra, denominata “operazione militare speciale”, tra Russia ed Ukraina con distruzione di fatto di questa, diecine di migliaia di morti e rischio di guerra nucleare con la parola “fine” per gran parte del Pianeta.

Papa Francesco (che sta bene dopo un intervento chirurgico di 3 ore), prima di entrare al Gemelli inviò a Kiev per sostanziare la sua missione di pace che lo zar ukraino aveva quasi rifiutato durante la sua visita in Vaticano, affermando che la fine del conflitto per lui si chiama “vittoria” (sta cercando di rifare la Treccani?), il Cardinal Zuppi, Arcivescovo di Bologna – noto urbi et orbi per avere risolto dopo 27 mesi di lavoro, il conflitto tra il Mozambico e le truppe della Resistenza Nazionale – cuore della Comunità di Sant’Egidio, romano di nascita, amico di Valter Veltroni, ut sciam (per capire) se Zelensky (45), in riservatezza diplomatica avesse qualcosa da suggerire od ascoltare, per almeno un cessate il fuoco.

Sua Eminenza Matteo Maria Zuppi (67), già nel cuore di Benedetto XVI ed ora in quello di Francesco, è andato, ed inchinatosi davanti all’ex attore ora maker della guerra in corso, rimasto rigido come Don Bartolo nel Barbiere di Siviglia di Rossini “guarda don Bartolo, sembra una statua” ha snocciolato in perfetto inglese tutto ciò che poteva dire, alla presenza del vescovo Ucraino – testimone – e senza proferir altro verbo è ritornato in Patria dicendo solo che forse vedrà l’altro zar, quello di Russia in presenza, forse, di Cirillo Patriarca della Chiesa ortodossa.

Va notato che durante la visita di Zuppi i Russi non hanno lanciato missili su Kiev e che l’affermazione del Cardinale “forse visiterò il Cremlino” a parte il linguaggio diplomatico, fa intravedere qualcosa che in fondo non dispiacerebbe neanche alla Cina, non felice di pilateggiare ed all’Europa che come UE – non come parte della NATO, che senza l’Ok di Biden non parla manco di nebbia sulla Manica – si sta dissanguando economicamente ed in armi, con il 62% (Inglesi esclusi) di Europei che sono per la cessazione degli armamenti: dono gentile delle democrazie.

Intanto saltata (ma chi è stato?) la diga di Nova Kokhovka sul fiume Dnipro nell’Ukraina meridionale costruita quando quell’area era dell’URSS, si è prodotto l’allagamento di una immensa superficie con rallentamento della controffensiva Ukraina, quasi 45mila persone tra annegati e sfollati e nascita di sentimenti di tregua nei contendenti con paura che alberga in ambo gli Atridi di perdere il “game”.
E qualcosa di nuovo sul fronte orientale, dopo 16 mesi di guerra, solletica le menti di molti romanzieri.
Non male.

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