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Quarantine covers, l’ultimo album di Valentina Marino

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Quarantine covers, l’ultimo album di Valentina Marino

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lunedì 22 Febbraio 2021

Dieci brani- da Bob Dylan a Sting passando per Joni Mitchell e Leonard Cohen- interpretati in chiave personale, con sonorità pop-rock e jazz, e legati dal filo conduttore della fine di un amore e nascita di uno nuovo.

Dieci tracce, un
album nato in piena pandemia che interpreta con originalità e personalità brani
noti, tra classici e hit, legati da un filo conduttore.

Quarantine covers è l’ultimo lavoro musicale di Valentina Marino, cantante, musicista, compositrice e arrangiatrice siculo-romana ma da oltre dieci anni newyorchese di adozione.

Voce vellutata, profonda, che rimanda alle classiche cantanti jazz americane,  la cantante siculo-romana,  in questo album si confronta con il pop,  un terreno musicale diverso dal suo background jazz, dando vita ad un vero e proprio crossover musicale.

I brani scelti,
appartengono tutti alla formazione musicale e al percorso personale
dell’artista e in questo album diventano metafora dei cicli di morte e
rinascita di cui i testi si fanno portavoce. Metafora, che ben rappresenta i
tempi storici che stiamo vivendo così come la fine di una relazione e la
nascita di un nuovo amore.

Anche la scelta della
sequenza non è per nulla casuale. Dal primo all’ultimo brano, il racconto
musicale diventa un viaggio che narra la fine di una relazione fino all’inizio
di una nuova.

Quarantine covers, musicalmente accattivante, si apre con Somebody
that I used to know
, di Gotye, che con la voce calda e vellutata di
Valentina Marino, accompagnata da piano e violoncello, si trasforma in una
ballata dai toni jazz e pop. Segue Only
the Lonely
del gruppo The Motels e la bellissima Dance me to the end of love di Leonard Cohen, un vate musicale per
la musicista e cantante insieme a Bob Dylan, di cui sceglie in questo lavoro Make you feel my love e Gotta serve somebody.

“Quest’ultimo è
l’unico testo dalla valenza sociale che ho voluto riproporre, mentre tutti gli
altri che ho scelto parlano della fine di una storia e dell’alba di un nuovo
amore, leitmotiv dell’album”, commenta Valentina.

Di Joni Mitchell,
altra artista amata, Valentina sceglie River
e All I want, entrambe interpretate
in maniera personale, con identità musicale rock-pop nel primo brano   e
spiccatamente jazz in All I want.

C’è anche l’omaggio
al cantautorato italiano con Il tempo di
morire
della coppia Battisti-Mogol e il pop rock di Alice Morton in No roots.

“Sono molto legata a No roots perché mi identifico molto in
questo profilo di donna che non necessariamente si sente di appartenere ad un continente,
un paese, una città. Le mie radici sono nel mondo. Questa vocazione gipsy la
traduco anche nella musica identificandomi nel profilo di “zingara musicale”
che viaggia senza mai arenarsi in uno specifico genere.

Vengo dal jazz ma mi
definisco una musicofila a tutto tondo che non si fossilizza solo nel
territorio di origine ma ama espandere e sconfinare verso altri generi
musicali”.

L’album si chiude con
Make you feel my love di Bob Dylan,
che prelude alla nascita di un nuovo amore, di un nuovo ciclo di vita, l’alba
di un nuovo giorno.

“La pandemia per me è
diventata una chiara metafora del ciclo della vita: dalla nascita, alla
separazione fino alla rinascita. È stato il periodo più produttivo della mia
vita che ha portato alla lavorazione e pubblicazione di questo album”.

Dal Mediterraneo
siciliano, a Mazara del Vallo dove Valentina Marino nasce, l’artista si apre
subito al mondo.

Roma diventa la sua
prima città di adozione e formazione. È nella capitale che si trasferisce subito
dopo la nascita e dove si laurea in legge e studia all’Università della Musica
di Roma. Lascia la laurea nel cassetto ma tira subito fuori il suo sogno di
diventare musicista.  A Vienna, Valentina
prosegue gli studi di canto fino al trasferimento oltreoceano, a New York, dove
arriva nel 2010 e completa gli studi alla New School for Jazz and Contemporary
Music. Nella Grande Mela, Valentina espande la sua carriera di musicista,
cantante e arrangiatrice pubblicando gli album In the name of love Jazz
canvas
oltre i tre singoli Three
Little birds
Peacocks e Make you feel my love.

“Cover quarantines” vuole essere una sorta di
album genitore o meglio ponte verso il mio prossimo lavoro  che nascerà nel 2021  dal titolo East 75 th street. Si tratta di una raccolta di pezzi inediti dove pop,
folk, rock emergeranno in maniera netta e dominante rispetto alla matrice jazz
che mi ha formato”.

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