Quarta dose vaccino, farla o non farla? Ecco cosa dicono i virologi di Catania - QdS

Quarta dose vaccino, farla o non farla? Ecco cosa dicono i virologi di Catania

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Quarta dose vaccino, farla o non farla? Ecco cosa dicono i virologi di Catania

Giuseppe Bonaccorsi  |
venerdì 30 Settembre 2022

Questo  il dilemma che attraversa anche il nuovo governo che vuole cambiare passo sulle restrizioni e sulle direttive per la gestione della pandemia

Fare o non fare la quarta dose di vaccino Covid aggiornato contro le varianti Omicron? Questo  il dilemma che attraversa anche il nuovo governo che vuole cambiare passo sulle restrizioni e sulle direttive per la gestione della pandemia che in verità oggi registra solo un aumento dei positivi senza nessuna pressione negli ospedali.

E allora ribadiamo: è indispensabile, allo stato attuale, somministrare il vaccino a tutti i cittadini over 12, pur se facoltativo, oppure bisogna attendere quelle che saranno le direttive del nuovo governo sulla lotta alla pandemia?

“LO SCENARIO IN AUTUNNO POTREBBE CAMBIARE”

In attesa che si faccia chiarezza sulla lotta a un virus  che sino a pochi mesi ha atterrito gran parte della popolazione italiana, la più vaccinata del mondo col suo 95% di copertura vaccinale, abbiamo chiesto il parere ad alcuni esperti, cominciando dal commissario Covid per la provincia di Catania, Pino Liberti. “Vede – esordisce Liberti – per adesso la situazione negli ospedali è abbastanza tranquilla. Ma siamo sicuri che nei prossimi mesi lo scenario  sarà lo stesso? Allo stato attuale c’è un incremento della curva dei contagi che si registra in tutta Italia. Nella nostra provincia abbiamo intorno ai 400-470 contagi al giorno, ma i numeri valgono secondo come si leggono. Per mio parere dobbiamo fare delle distinzioni e visto che dopo 120 giorni dall’ultima dose di vaccino la copertura precipita giù sarebbe opportuno che chi abbia fatto l’ultima iniezione  4 mesi fa adesso si somministri la quarta col siero aggiornato alle varianti che circolano al momento. Quindi concludo che se vogliamo essere certi di non ritrovarci tra qualche mese in situazioni difficili secondo me è opportuno che la quarta dose la facciano gli over 60, i fragili, il personale sanitario e quelli delle Rsa. Almeno queste categorie  dovrebbero avere la nuova copertura “.

“IL NUOVO GOVERNO INDICHI LE DIRETTIVE”

Sul fronte degli ospedali insiste per la quarta dose anche il primario della Pneumologia Covid del Cannizzaro di Catania, Sandro Distefano: “Allo stato non siamo in emergenza. In reparto su 20 letti disponibili ho solo 8 pazienti Covid e  tutti sono senza polmonite. Comunque la quarta dose di vaccino aggiornato dovrebbero farla tutti i cittadini che hanno oltre 60 anni e coloro che hanno patologie a rischio. Comunque in attesa che a livello governativo si faccia chiarezza  bisognerà attendere la metà del mese prossimo per capire l’andamento della nuova ondata, perché questo virus è della famiglia dei coronavirus e l’abbassamento delle temperature è per loro benzina pura”.

“IN REPARTO SOLO DUE PAZIENTI SENZA POLMONITE”

A chiedere chiarezza sulla gestione del Covid è anche il direttore del dipartimento di Malattie infettive del Cannizzaro di Catania, Carmelo Iacobello.

“Io dico  – spiega – che prima di preoccupare nuovamente la popolazione bisognerebbe attendere i nuovi dettati del governo che finalmente saranno differenti da quelli precedenti e solo dopo leggere attentamente i numeri e agire. Ci auguriamo soprattutto che a capo della gestione della pandemia venga destinato un clinico che indichi esattamente come bisogna comportarsi. Fatta questa premessa io dico che chi è stato vaccinato con la terza dose quasi un anno fa allora dovrebbe mettere in conto di fare anche la quarta.

Questo come linea di principio perché c’è da considerare che nella  situazione di oggi, che vede la circolazione nel mondo di un virus blando, forse non sarebbe meglio che l’Omicron continui a circolare per raggiungere quella immunità di gregge da tanto tempo  attesa? In fondo  il punto nodale di tutta la questione è quello di evitare che il Covid torni ad ingolfare gli ospedali. E allora, visto che nella maggior parte de casi questo virus si traduce in un raffreddore è il caso di fare tutto questo clamore? Basta guardare i numeri: io ad esempio nel mio reparto   ho soltanto due pazienti entrambi molto anziani e senza polmonite. Li ho in corsia da tempo perché negli anziani il virus non si negativizza facilmente. A noi oggi non deve interessare la risalita della curva, ma i numeri di chi finisce in ospedale con la polmonite. Ecco questo è il punto da cui ripartire…”.

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