Quotidiano di Sicilia, quarant’anni e non sentirli. Il presidente della Repubblica Mattarella, “Bisogna avere fiducia nel futuro” - QdS

Quotidiano di Sicilia, quarant’anni e non sentirli. Il presidente della Repubblica Mattarella, “Bisogna avere fiducia nel futuro”

Paola Giordano

Quotidiano di Sicilia, quarant’anni e non sentirli. Il presidente della Repubblica Mattarella, “Bisogna avere fiducia nel futuro”

venerdì 20 Dicembre 2019

Il Capo dello Stato ha ricevuto una targa a testimonianza dell’affetto di tutti i siciliani in occasione del Quarantesimo anno della nostra testata. Il nostro direttore Carlo Alberto Tregua, “Non abbiamo mai mollato perché crediamo fortemente nella mission dell’informazione”

ROMA – “Un traguardo importante ma anche impegnativo”: così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha definito i quarant’anni del Quotidiano di Sicilia nell’incontro con i vertici del giornale che si è tenuto presso il suo ufficio nel pomeriggio di lunedì 2 dicembre. Il direttore, Carlo Alberto Tregua, il vice direttore, Raffaella Tregua e il vice presidente, Filippo Anastasi, hanno infatti avuto l’onore e il privilegio di essere ricevuti dal Capo dello Stato in quella che dal 1946 è la residenza ufficiale dei Presidenti della Repubblica, il Palazzo del Quirinale.

Come da cerimoniale, ad accompagnarli passo dopo passo per il breve percorso che dall’ingresso di Porta Giardini conduceva prima nella sontuosa sala d’attesa che si trova dirimpetto all’ufficio del Presidente, poi nello studio del Capo dello Stato, una schiera di gentilissimi corazzieri e di impeccabili uscieri. Il Presidente Mattarella ha poi accolto in udienza privata la delegazione del QdS insieme al Consigliere per la Stampa e la Comunicazione, Giovanni Grasso.

“Quarant’anni impegnativi, specie negli ultimi anni, caratterizzati da un crollo spaventoso delle copie che ha colpito tutti i giornali cartacei e dalla concorrenza spietata del web” ha raccontato al Presidente il nostro direttore. “Il web con i suoi punti forti ma anche i suoi limiti – ha commentato Mattarella – ha soppiantato la carta. Sono convinto però che s troverà un punto di equilibrio positivo tra i due mezzi. Così come è accaduto con i libri, che sembrava fossero morti e invece dopo una fase calante hanno ripreso vita. Bisogna avere fiducia nel futuro”.

Un parallelismo quello tra giornali e libri in cui – ha fatto presente il nostro direttore – si inserisce anche la radio: “l’arrivo nelle case degli italiani della televisione ha messo in crisi le radio che, però, sono riuscite ad evolversi, a trovare la giusta chiave per diventare competitive”.

“Il nostro quotidiano – ha proseguito il Direttore – può vantare un’informazione seria e precisa, basata solo su fonti istituzionali ufficiali. Nel corso di questi primi quarant’anni abbiamo ospitato nelle nostre pagine i forum con 3.000 vertici internazionali, nazionali, regionali e locali per offrire ai nostri lettori informazioni di prima mano sulle attività svolte e sui progetti futuri. Una di tali personalità fu proprio lei, Presidente”.

A testimonianza di quell’incontro che fu pubblicato l’11 settembre del 1999, il Direttore ha consegnato una foto ricordo che immortala un momento del forum che vent’anni fa realizzò a Palermo con Mattarella, che allora ricopriva la carica di vice presidente del Consiglio. “Spieghiamo ogni giorno – ha continuato il nostro direttore – nelle nostre inchieste, numeri alla mano, le cose che non vanno nella nostra Isola ma suggeriamo anche soluzioni concrete e sostenibili per risolverle. Un antico detto recita ‘chi non fa non sbaglia’: sarebbe più opportuno trasformarlo in ‘chi non fa viene punito’. La nostra linea editoriale mira a denunciare le storture che affossano la nostra Isola. Questo scriviamo da quarant’anni”. “Ed è un bene scriverlo” ha chiosato Mattarella.

Nel corso dell’incontro il nostro direttore ha omaggiato il Presidente della sua ultima “fatica” editoriale – il libro dal titolo “L’Italia che vorrei tra sogno e realtà” – che sorridendo è andato dritto alle ultime pagine del volume: “Vado sempre all’indice, ho una deformazione professionale”. E, come simbolo dell’affetto di tutti i siciliani, ha consegnato una targa commemorativa, realizzata in ceramica con i colori del tricolore: “Un lavoro di raffinata maestria artigianale” ha apprezzato, da buon siciliano, il Capo dello Stato.

A conclusione dell’udienza, Mattarella, da sempre sensibile al tema della buona informazione, ha tenuto a formulare al QdS i suoi complimenti per la meta raggiunta e gli auguri per il futuro. Dopo l’incontro con Papa Francesco, avvenuto lo scorso 30 ottobre, l’udienza con Mattarella aggiunge un altro prestigioso tassello al fitto calendario di iniziative realizzate durante questo lungo anno di festeggiamenti per i quarant’anni del QdS, che culmineranno nella grande festa che si svolgerà oggi al Teatro Must Musco di Catania: un’occasione in cui, alla presenza di numerose istituzioni, si parlerà di giornalismo d’inchiesta, da sempre cavallo di battaglia del QdS.

“Non abbiamo mai mollato perché crediamo fortemente nella mission dell’informazione”

ROMA – L’incontro con il Capo dello Stato è stato anche l’occasione per un proficuo scambio di idee sull’attuale scenario politico nazionale ed anche su quello siciliano. “Nutro una profonda ammirazione – ha detto il nostro direttore al Presidente Mattarella – nei confronti della sua persona e di come svolge il delicato compito di garante della Costituzione. Le recenti vicende che hanno interessato la politica nazionale hanno creato disorientamento e lei è stato un punto di riferimento del caos degli ultimi mesi”.

“Condivido – ha risposto Mattarella – il termine che ha usato, direttore, il mutamento delle condizioni crea disorientamento”. E sulla nostra Regione, alla domanda del nostro direttore ‘cosa si può fare per la nostra Sicilia’, il Presidente ha sostenuto che “ci sono delle punte di eccellenza nella nostra Sicilia che possono fungere da esempio per gli ambiti in cui non vi è un lineare funzionamento delle cose”.

Le problematiche che da decenni attanagliano l’Isola sono note a tutti: una macchina amministrativa elefantiaca, un tasso infrastrutturale tra i più bassi d’Italia e d’Europa, un indice di povertà relativa preoccupante, un sistema di smaltimento dei rifiuti inefficiente, livelli di disoccupazione e disoccupazione giovanile allarmanti, solo per citarne alcune.

Quello che il QdS fa ormai da quarant’anni è portare all’attenzione dell’opinione pubblica le storture del sistema in cui viviamo, ovvero “tutto ciò che c’è sotto” per usare lo slogan che ciclicamente torna tra le pagine del quotidiano. E lo fa con uno sguardo propositivo che mira a fornire possibili soluzioni a quei problemi che rallentano lo sviluppo dell’Isola. “Potevamo mollare, Presidente, ma non siamo mai andati via perché crediamo fortemente nella mission dell’informazione”. Perché continuiamo ad avere quella “fiducia nel futuro” che ci ha invitato ad avere in questo emozionante incontro anche il Capo dello Stato.

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