A Ragusa spiagge e strade come discariche a cielo aperto - QdS

A Ragusa spiagge e strade come discariche a cielo aperto

Stefania Zaccaria

A Ragusa spiagge e strade come discariche a cielo aperto

giovedì 18 Maggio 2023

Reportage fotografici e indagini di Legambiente documentano l’accumulo di rifiuti sul territorio Presentata interrogazione all’Ars: “Minaccia ambientale e pericolo costante per gli automobilisti”

RAGUSA – Ricordiamo benissimo le discariche infinite di rifiuti che, l’anno scorso, hanno invaso la provincia. Una vera e propria emergenza ambientale, chiaramente preventivabile e oggettivamente gestita malissimo. Mentre si fatica sempre a garantire un’ottima raccolta differenziata, Legambiente ci ricorda che i rifiuti rappresentano ancora un problema. Anche quest’anno la fotografia scattata nelle spiagge di tutta Italia è sempre impietosa, sono delle pattumiere a cielo aperto.

L’indagine Beach Litter rivela che nei nostri fantastici arenili c’è di tutto, plastica, mozziconi di sigaretta, cotton-fioc, assorbenti, con una media di 961 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia. L’anno scorso la media era di 834 rifiuti e secondo i parametri Ue, una spiaggia è in buono stato ambientale quando ha al massimo 20 rifiuti ogni 100 metri lineari di costa. Anche la provincia di Ragusa è inclusa nell’indagine – la Sicilia è una delle 15 regioni analizzate – e purtroppo non sono soltanto le spiagge a detenere questi tristi primati. Una delle strade più trafficate dell’intera provincia, la strada statale 194 che collega Ragusa a Modica, versa in pessime condizioni.

Proprio in questi giorni, il deputato regionale Ignazio Abbate ha presentato una interrogazione scritta urgente al presidente della Regione Renato Schifani, all’assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità Alessandro Aricò, all’assessore regionale al Territorio e Ambiente Elena Pagana e al dirigente generale dell’Arpa Sicilia Vincenzo Infantino sullo stato di conservazione del tratto della SS194 tra Ragusa e Modica.

“La strada in questione – scrive Abbate nell’interrogazione – versa in condizioni di degrado strutturale allarmante per la fatiscenza del manto stradale, delle barriere protettive e per la presenza di numerose frane. Inoltre è facilmente rilevabile come lungo il percorso, da anni, si formano cumuli di rifiuti di ogni genere, materiali ingombranti che costituiscono una vera e propria discarica a cielo aperto che invade le piazzole di sosta ed in alcuni casi anche la sede stradale, costituendo, nel contempo, sia una minaccia ambientale per l’attiguità del fiume Irminio sia un pericolo costante per gli automobilisti e autotrasportatori che giornalmente la percorrono”.

“Agli accumuli di rifiuti visibili lungo tutto il tragitto – spiega ancora Abbate – si aggiungono episodi di roghi che inquinano l’atmosfera e, formando liquidi di percolato, penetrano nella falda acquifera del fiume che fornisce acqua potabile ad oltre 150 mila abitanti. Oltre a rappresentare un pericolo per la sicurezza stradale ed un danno ambientale, tali discariche danneggiano fortemente l’immagine del Val di Noto visto che la suddetta arteria è utilizzata giornalmente da migliaia di turisti. In passato tale realtà è stata oggetto di reportage fotografici, denunce, proteste corali e sollecitazioni presso le Istituzioni locali che non hanno conseguito alcun risultato permanente”.

“Questa strada – conclude Abbate – ha bisogno di interventi sia ordinari sia straordinari. Nella mia interrogazione ho anche chiesto che vengano individuate le responsabilità di chi ha consentito in questi anni la nascita di queste discariche senza aver risolto il problema, creando un forte danno di immagine al territorio sottoponendolo anche a rischio disastro ambientale”.

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