Rap, situazione "insostenibile": sindacati pronti alla protesta - QdS

Oltre 10 ore di lavoro al giorno, ritardi e carenze: sindacati Rap sul piede di guerra

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Oltre 10 ore di lavoro al giorno, ritardi e carenze: sindacati Rap sul piede di guerra

Redazione  |
mercoledì 22 Marzo 2023

Senza risposte concrete, i sindacati dell'azienda di igiene ambientale di Palermo si dicono pronti alla protesta.

“Non è più sostenibile imporre ai lavoratori 10 ore di lavoro al giorno, carenze e ritardi che perdurano. Si risolvano immediatamente le cause e non ci si nasconda dietro gli effetti”. I sindacati di Rap (l’azienda di igiene ambientale di Palermo) Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel intervengono sull’eventuale rischio di compromissione dell’equilibrio economico-finanziario della società e della possibilità che la situazione difficile dia vita – molto presto – a una protesta.

Il tema è stato oggetto di confronto tra l’Amministrazione comunale e la Rap nei giorni scorsi e continua a far discutere. Ecco le parole dei sindacati.

Rap, situazione “insostenibile”: sindacati pronti alla protesta

“Riteniamo doveroso contribuire a far conservare corretta memoria sugli accadimenti relativi al corrispettivo del contratto di servizio che lega Comune e Rap”, dicono i sindacati che ricostruiscono la storia dei conti della Rap.

“Nel 2019, nel 2020 e nel 2021 rispetto a un gettito Tari pari a 128 milioni Iva compresa, il corrispettivo in favore della Rap è stato pari a 108 milioni oltre Iva. Nel 2022, invece, anche se il gettito Tari è stato pari in tutto a 130 milioni, quindi cresciuto, all’azienda sono stati stralciati 8 milioni di corrispettivo dal proprio contratto, sceso quindi da 108 milioni (oltre Iva) a poco di 100 milioni (oltre Iva)”.

“Qualcuno al Comune di Palermo potrebbe obiettare, però, che nel 2022 alla Rap sono stati riconosciuti 21 milioni di extra-costi, fatto realmente accaduto, ma per non apparire smemorati va ricordato che gli extra-costi in questione sono stati il rimborso di costi sostenuti da Rap nel 2020 per conferire nelle discariche catanesi, non di certo risorse aggiuntive. Agli 8 milioni stralciati dal contratto di servizio nel 2022 vanno sommati i circa 3 milioni che il Comune ha caricato sulla Rap per la vicenda della transazione vecchie vasche di Bellolampo. Per la stessa vicenda, già nel 2021 il Comune aveva caricato sull’azienda poco più di 4 milioni di costi. È opportuno ricordare che il gettito Tari, per legge, deve essere destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti”, proseguono i sindacati della Rap.

“Se il Comune ha già un gettito Tari pari a 130 milioni, nel rispetto della legge potrà certamente riconsegnare alla propria partecipata la provvista necessaria a mantenere nel 2023 l’equilibrio economico finanziario, 108 milioni oltre Iva”.

“L’unica certezza al momento continua a essere che, in ragione di un accordo sindacale, i lavoratori sono continuativamente in servizio più di 10 ore al giorno, provando così a sopperire alla carenza di mezzi, sempre più inadeguati e di personale sempre più assottigliato dai pensionamenti”, concludono i sindacati, sottolineando che “in assenza di risposte siamo pronti a passare alla protesta“.

Immagine di repertorio

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