Coronavirus, reazione sospetta, stop precauzionale al vaccino Oxford - QdS

Coronavirus, reazione sospetta, stop precauzionale al vaccino Oxford

Gabriele DAmico

Coronavirus, reazione sospetta, stop precauzionale al vaccino Oxford

giovedì 10 Settembre 2020

Sono in corso delle verifiche per un'infiammazione spinale di uno dei cinquantamila volontari. L'Oms, "Niente scorciatoie". Papa Francesco, c'è chi approfitta per fomentare divisioni. Il ministro Speranza, "la sospensione dimostra la serietà dei protocolli di verifica".

Battuta d’arresto per uno dei più promettenti candidati vaccini anti Covid allo studio, il ribattezzato Oxford.

A seguito di una reazione sospetta in uno solo dei volontari – su un totale di cinquantamila – ai quali è stato inoculato il farmaco, la multinazionale AstraZeneca, che sta sviluppando il vaccino insieme all’Università di Oxford, ha infatti deciso di sospendere la sperimentazione e i test di fase 3.

Ma solo “temporaneamente” e in via “precauzionale”, mentre sono partite le verifiche da parte di un comitato indipendente di esperti.

Netta, però, la posizione espressa dall’Organizzazione mondiale della sanità: sul vaccino contro il coronavirus “i Paesi non possono prendere scorciatoie: sol perché parliamo di velocità e vastità dell’operazione non vuol dire che cominceremo a compromettere la sicurezza o a prendere scorciatoie”, ha detto Soumya Swaminathan , uno dei ricercatori leader dell’Oms.

“Medicine e vaccini – ha aggiunto – che dovranno essere distribuiti alla popolazione devono essere testati per la loro sicurezza: questa è la prima e più importante regola”.

Nel giorno della sospensione dei test, anche Papa Francesco è intervenuto sulla questione dei vaccini Covid, avvertendo come attorno a essi si concentrino “troppi interessi di parte”.

“Per esempio – ha avvertito -c’è chi vorrebbe appropriarsi di possibili soluzioni, come nel caso dei vaccini, per poi venderli agli altri. Alcuni approfittano della situazione per fomentare divisioni”.
Tornando al vaccino Oxford, lo stop è stato dunque deciso per indagare su una “potenziale non spiegata” reazione in uno dei partecipanti in Gran Bretagna che, secondo quanto appreso, avrebbe manifestato un’infiammazione spinale.

La sospensione, ha però precisato l’azienda, è un’azione “di routine che si adotta durante i test nel caso ci si trovi appunto davanti a una inspiegata reazione” e per “assicurare l’integrità del processo dei test”.

I dati iniziali sulle verifiche sono apparsi molto promettenti, con il vaccino in grado di produrre una robusta risposta immunitaria e solo deboli effetti collaterali.

Ora la pausa di verifica che però, ha sottolineato il ministro della Salute Inglese Matt Hancock, non indica un fallimento: la ricerca su “questo vaccino è una sfida – ha detto – non è la prima volta che succede per il progetto di Oxford d’interrompersi per ragioni cautelari, è una procedura standard di sicurezza nei trial clinici. Vi è già stata una pausa prima dell’estate, risolta alla fine senza problemi”.

Infatti, già un primo volontario aveva mostrato una reazione sospetta, poi dimostratasi non collegata al vaccino.

Inoltre la sospensione, ha precisato Piero di Lorenzo, amministratore delegato dell’istituto di ricerca Irbm di Pomezia, che ha prodotto le dosi sperimentali del vaccino, “non riguarda i cinquantamila volontari già vaccinati, che continueranno a essere sottoposti a monitoraggio e studio”.

“In questo ambito – ha aggiunto – la sperimentazione continua a essere in corso”.

Lo stop riguarda invece l’arruolamento di nuovi volontari per i test nei paesi nei quali la sperimentazione deve ancora essere avviata.

Al momento è in atto in Gran Bretagna, Usa, Brasile e Sudafrica.

Tutto potrebbe però riprendere già la prossima settimana e la stessa AstraZeneca sta lavorando per “accelerare la revisione del singolo evento al fine di ridurre al minimo qualsiasi potenziale impatto sulla tempistica dello studio”.

Di certo, l’attesa è grande e la Commissione europea ha già firmato un contratto che consente ai Paesi membri di comprare trecento milioni di dosi di Oxford con l’opzione di altre cento.

Da parte sua il ministro della Salute Roberto Speranza, che aveva ventilato la possibilità di avere le prime dosi già entro l’anno precisando al contempo che tutto dipenderà dall’andamento dei test, ha affermato che “l’Italia continuerà a investire in prima linea nella ricerca per il vaccino anti-Covid” e la sospensione precauzionale della sperimentazione da parte di AstraZeneca “dimostra la serietà dei rigidi protocolli di verifica”.

Sempre la commissione Ue ha intanto concluso i colloqui per assicurarsi trecento milioni di dosi del vaccino anti-Covid della Pfizer-BioNtech, in fase avanzata di sperimentazione.

Sui tempi, gli scienziati ribadiscono però l’invito alla cautela e per Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases in Usa, è improbabile che un vaccino arrivi entro l’anno.

rima di tutto”.

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