Registro formatori, iscrizioni riaperte: le regole della Regione - QdS

Registro dei formatori in Sicilia, si riaprono le iscrizioni: le direttive della Regione

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Registro dei formatori in Sicilia, si riaprono le iscrizioni: le direttive della Regione

Michele Giuliano  |
lunedì 14 Novembre 2022

Si riaprono le iscrizioni per il registro dei formatori, già in 6 mila erano inseriti con l’obiettivo di regolamentare il settore.

Regole chiare per l’iscrizione al registro dei formatori riconosciuto dalla Regione Siciliana. Il dipartimento regionale della Formazione ha emanato una direttiva in cui si chiarisce che bisogna attenersi a quanto indicato nella circolare numero 1 del 12 aprile 2022 per entrare a far parte di questo albo.

Registro dei formatori, come registrarsi

A partire dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sarà possibile collegarsi al ‘Sistema Albo Registro Formatori’ (Sarf) digitando nella barra degli indirizzi https://sarf.formasicilia.it/ e accedere mediante Spid.

A questo punto, si potrà procedere alla registrazione inserendo i propri dati anagrafici e l’indirizzo di posta elettronica certificata personale, il cui possesso è obbligatorio.

La stessa procedura è valida per chi debba semplicemente aggiornare i propri dati. La procedura di iscrizione prevede il completamento progressivo di una serie di campi, in cui vanno inseriti i dati della propria residenza, la scelta delle aree funzionali e professionali, il titolo di studio, le esperienze professionali, per concludere con le autocertificazioni necessarie e i documenti allegati.

A conclusione della procedura, il materiale andrà inoltrato, dopo averlo stampato, firmato e scansionato, sempre attraverso il Sarf, per la valutazione da parte del personale del dipartimento e la successiva approvazione per l’inserimento in elenco.

Formatori, i motivi della creazione del registro

L’elenco dei formatori si va ad affiancare all’albo degli operatori della formazione professionale ad esaurimento, quello dei dipendenti storici della formazione, assunti a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008.

L’elenco, all’ultimo aggiornamento, conteneva circa 6mila nomi, e nasce dalla necessità di dare, nel rispetto delle norme, la possibilità a tutti di iscriversi, e quindi eventualmente lavorare nel settore, pur mantenendo le tutele del vecchio albo per dieci anni, così come deciso nella riforma del settore varata nel dicembre 2019.

“L’iscrizione all’albo della formazione professionale – hanno detto i giudici – non può essere limitata a determinate categorie di soggetti, né subordinata a requisiti che nella legge non trovano riscontro. L’albo è stato istituito con una legge regionale, ed è la stessa che ne disciplina i presupposti per l’iscrizione”.

Il vecchio albo ad esaurimento, infatti, era stato pensato per “proteggere” tutti coloro che hanno lavorato nel settore a tempo indeterminato prima del 31 dicembre 2008, ma ha visto nel tempo l’inserimento continuo di nuovi nominativi, a volte anche di persone che si trovano già in pensione o, al contrario, nel 2008 erano ancora così giovani da non essere neanche in età lavorativa.

A chi è destinato l’elenco

Da qui la scelta di creare due elenchi, così come previsto anche dalla riforma della formazione professionale, e proprio durante il lockdown del 2020 è stato fatto il primo aggiornamento dei dati da parte degli iscritti. Il mancato invio dei dati ha significato rinuncia definitiva. E i numeri si sono parecchio ridimensionati: dai vecchi 8mila si è scesi a 5mila iscritti.

Il discrimine, rispetto a prima, è dato dall’impossibilità di rimanere in lista se già impegnati in un’altra attività lavorativa a tempo pieno. Il nuovo elenco è piuttosto scarno: per singolo nominativo sono indicati soltanto il luogo di nascita e il titolo di studio, ignorando il livello e l’anzianità di servizio, elementi fondamentali per rendere l’albo veramente leggibile e fruibile.

Per il mantenimento dell’iscrizione all’Albo, scatterà poi l’obbligo di aggiornamento professionale, i cui criteri, tempi e modalità saranno successivamente comunicati dall’amministrazione.

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