Regolamento dei suoli pubblici, Taormina attendeva dal 2001 - QdS

Regolamento dei suoli pubblici, Taormina attendeva dal 2001

Massimo Mobilia

Regolamento dei suoli pubblici, Taormina attendeva dal 2001

mercoledì 26 Maggio 2021

Il documento è stato finalmente approvato dal Consiglio comunale. Il testo è frutto di un lavoro di sintesi tra le proposte di varie associazioni di categoria promosso dall’Amministrazione Bolo

TAORMINA (ME) – Svolta storica a Palazzo dei Giurati. Dopo venti anni di attesa, nei giorni scorsi il Consiglio comunale ha approvato il nuovo Regolamento dei suoli pubblici, la cui ultima versione risaliva al 2001 causando un vuoto normativo che aveva fatto emergere, tra tavolini e spazi esterni delle attività, diversi episodi da far west.

Il documento è stato frutto di un lavoro di sintesi tra le varie associazioni di categoria, portato avanti dall’assessore comunale alle Attività produttive, Andrea Carpita. La svolta è arrivata con la necessità di approvare, contestualmente, la nuova “disciplina del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria e per l’occupazione dei mercati” che, secondo la Legge n. 160 del 2019, a partire da gennaio di quest’anno obbliga i Comuni ad applicare un canone unico patrimoniale per l’occupazione di suolo pubblico, le esposizioni pubblicitarie e l’esercizio del commercio su aree pubbliche, in sostituzione del tributo Cosap.

Una delle principali novità del nuovo Regolamento riguarda infatti la possibilità, per i proprietari delle attività commerciali interessate, di usufruire di una riduzione del 20% del canone se l’attività venga svolta per almeno undici mesi l’anno. Una misura studiata appositamente dall’Amministrazione del sindaco, Mario Bolognari, non soltanto per alleggerire il peso della crisi dovuta al Covid, ma soprattutto per incentivare i commercianti a restare aperti ben oltre la classica stagionalità turistica di sei o otto mesi, cercando di includere anche i mesi invernali e contribuire alla destagionalizzazione di Taormina, tanto ricercata ma mai concretizzata.

Gran parte del Regolamento è incentrato poi, sul rispetto del decoro urbano e sull’ordine da mantenere tra le diverse attività. Insomma, tutto quello che negli ultimi anni è venuto a mancare. Così, se non verrà più concesso suolo pubblico ad attività che presentano una superficie di vendita inferiore a 15 mq, non saranno più rilasciate nuove concessioni lungo il corso Umberto e nella via Teatro Greco, così come in prossimità di altri siti archeologici o palazzi storici. In ogni caso la durata delle concessioni passerà dalla vecchia formula dei nove anni rinnovabili, a soli tre anni, e il rilascio sarà subordinato alla verifica della corretta applicazione dei contratti di lavoro. Durante le chiusure temporanee inoltre, le attività concessionarie dovranno provvedere a sgomberare completamente il suolo pubblico occupato da sedie, tavoli o quant’altro.

Regole anche sulla scelta di arredi e colori: tavoli, sedie e ombrelloni su suolo pubblico potranno essere esclusivamente di colore ecrù, e senza scritte pubblicitarie. Le varie componenti di arredo invece, solo di legno, pietra lavica ceramizzata o rattan, e di colore beige, nocciola, canna di fucile o antracite. Nel caso le attività prevedano interventi di ristrutturazione superiori a 15 giorni inoltre, ponteggi e impalcature dovranno essere rivestiti con teli di protezione monocromatici e a norma di legge. Per tutti vigerà l’obbligo di togliere i contenitori della spazzatura dalla strada entro le 9,30 del mattino. L’Amministrazione ha detto basta, infine, ai cosiddetti “buttadentro” – come già in passate ordinanze sindacali – per cui le attività non potranno impiegare personale con lo scopo di attirare l’attenzione dei passanti per accaparrarsi il cliente.

Il ritorno alla completa disciplina nel settore, passerà da un controllo serrato sulle imposte comunali, ovvero chi non si troverà in regola con i pagamenti, non potrà essere autorizzato a usufruire del suolo pubblico. Coloro che non rispetteranno i contenuti del regolamento, saranno sanzionati con verbali di illecito amministrativo e, nel caso di recidiva nell’arco di un anno solare, verrà disposta la sospensione dell’attività fino a un massimo di tre giorni, e sarà emesso un provvedimento di revoca della concessione, che l’attività potrà richiedere nuovamente non prima di sei mesi dall’atto di revoca della stessa.

Twitter: @MassimoMobilia

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