Ricerca, dal virus Herpes simplex farmaci contro tumore seno - QdS

Ricerca, dal virus Herpes simplex farmaci contro tumore seno

redazione

Ricerca, dal virus Herpes simplex farmaci contro tumore seno

domenica 07 Febbraio 2021

La scoperta dei ricercatori Ceinge-Biotecnologie e dell’Università Federico II di Napoli

NAPOLI – Il virus Herpes simplex si può utilizzare per generare farmaci biologici ad attività oncolitica su carcinomi mammari Her2-negativi, di cui fanno anche parte i cosiddetti tumori della mammella triplo-negativi (Tnbc).

È quanto hanno svelato gli studi che da circa cinque anni a questa parte portano avanti i ricercatori del Ceinge-Biotecnologie avanzate di Napoli e del dipartimento di Medicina molecolare e Biotecnologie mediche dell’Università Federico II, guidati da Nicola Zambrano, professore di Biologia molecolare, che nei laboratori del Centro di via Gaetano Salvatore lavora alla messa a punto proprio di nuove tecnologie per la selezione e la produzione di farmaci biologici per sperimentazioni precliniche.

Gli studiosi hanno generato, in collaborazione con la NousCom Srl, un virus erpetico capace di infettare selettivamente le cellule cancerose che espongono, sulla loro superficie, la mesotelina, un antigene tumorale frequentemente espresso nei tumori Tnbc e nel mesotelioma pleurico.

“Herpes simplex appartiene ad una famiglia di virus con cui l’uomo convive da sempre – sottolinea Zambrano -, basti pensare alle comuni manifestazioni labiali che interessano tanti di noi, ed è molto ben conosciuto. Contro questo virus esistono anche dei farmaci per controllarne l’infezione. Tali caratteristiche lo hanno reso un modello di elezione per lo sviluppo di farmaci biologici ad attività antitumorale o, più precisamente, oncolitica”.

“I vantaggi dei vettori virali da noi generati, validati mediante sperimentazione su cellule e in modelli preclinici – spiega Zambrano – risiedono nel corretto bilanciamento di efficacia nell’attivazione della risposta immunitaria anti-tumorale e della specificità oncolitica verso il tumore, con limitazione degli effetti fuori-bersaglio verso i tessuti normali. I nostri studi prevedono l’utilizzo di questi vettori virali in combinazione con l’immunoterapia dei tumori, che si sta sempre più affermando come il quarto presidio per le cure anticancro, in aggiunta alle terapie più invasive quali la chemioterapia, la radioterapia e la chirurgia”.

Questo virus si aggiunge a quelli generati in collaborazione con l’università di Bologna, per il targeting del cancro alla mammella di tipo Her2 positivo, ampliando di fatto il potenziale ‘arsenale’ terapeutico nei confronti dei tumori mammari e non.

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