Richiesta convalida Giovanni Luppino, autista di Messina Denaro

Giovanni Luppino, per il pm era un “collaboratore fidato” di Messina Denaro

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Giovanni Luppino, per il pm era un “collaboratore fidato” di Messina Denaro

Redazione  |
giovedì 19 Gennaio 2023

Ecco alcune delle dichiarazioni emerse nella richiesta di convalida dell'arresto di Giovanni Luppino, autista del boss Matteo Messina Denaro e presunto fiancheggiatore.

Continuano le indagini su Matteo Messina Denaro e si attende la richiesta di convalida dell’arresto di Giovanni Luppino, autista del boss e presunto fiancheggiatore.

Ecco cosa si legge nella richiesta della Procura di Palermo sull’uomo, coltivatore di olive, e sui suoi presunti rapporti con Messina Denaro. Nelle scorse ore, di fronte alle autorità giudiziarie avrebbe dichiarato di non essere a conoscenza della reale identità di “Andrea Bonafede” (questo il falso nome utilizzato dal boss durante la latitanza).

Richiesta convalida per Giovanni Luppino, l’autista di Messina Denaro

Matteo Messina Denaro è “verosimilmente custode di verità inerenti le pagine più cupe della storia repubblicana”. Questo è uno dei passaggi della richiesta della Procura di Palermo. Per quanto riguarda Luppino, l’autista di Messina Denaro – che stava seguendo delle terapie per curare il cancro alla clinica “La Maddalena” di Palermo al momento dell’arresto – avrebbe contribuito alla latitanza del boss.

Secondo i pm, risulta quindi inverosimile la dichiarazione secondo la quale l’uomo non fosse a conoscenza della reale identità di “Andrea Bonafede”. Al contrario, pare che Luppino fosse “un collaboratore certamente fidato” del boss. In più, per gli inquirenti Messina Denaro sarebbe riuscito a mantenere l’anonimato e a continuare la latitanza solo grazie a una fitta rete di collaboratori e fiancheggiatori.

Giovanni Luppino, l’autista del boss Matteo Messina Denaro “ha certamente contribuito, in senso materiale e causale alla prosecuzione della latitanza di Messina Denaro, facendogli da autista e accompagnatore personale, ha certamente garantito a questi possibilità di spostamento in via riservata senza necessitò di ricorrere a mezzi di locomozione direttamente condotti dallo stesso latitante o mezzi di locomozione pubblici o privati che potessero in qualche modo ‘esporlo’ alla cattura”. Questo scrivono i pm della Dda di Palermo nella richiesta di convalida dell’arresto di Giovanni Luppino.

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