Rifiuti agricoli dati alle fiamme, nel ragusano allarme per la diossina liberata dalle “fumarole” - QdS

Rifiuti agricoli dati alle fiamme, nel ragusano allarme per la diossina liberata dalle “fumarole”

Biagio Tinghino

Rifiuti agricoli dati alle fiamme, nel ragusano allarme per la diossina liberata dalle “fumarole”

Biagio Tinghino  |
sabato 17 Febbraio 2024

Il territorio della fascia trasformata che si estende da Vittoria ad Acate è tra i più colpiti dall’annoso problema ambientale. Fidone, sindaco di Acate, si appella al ministro Pichetto Fratin: “Siamo in emergenza, il governo nazionale intervenga”

VITTORIA/ACATE – Non soltanto nella bella stagione, ma ormai durante tutto l’anno, torna inesorabilmente alla ribalta la questione fumarole. Il territorio che si estende da Vittoria ad Acate continua ad essere una delle realtà che soffre, più di altre, di questo annoso problema.

Ancora in molti si liberano della fratta bruciandola

Sono, infatti, ancora in molti a liberarsi della fratta bruciandola e spesso, con essa, viene data alle fiamme anche della plastica residuale. Le fumarole, di conseguenza, producono diossina che resta nell’aria da respirare, si deposita sul terreno e si infiltra nelle falde acquifere.

Il primo cittadino di Acate, Gianfranco Fidone, ha inviato una dettagliata nota al ministero dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e alla direzione generale del Patrimonio Naturalistico e del Mare per rappresentare la grave situazione che l’Ente, e di conseguenza la cittadinanza, si trova a fronteggiare.

L’inquinamento dovuto a uno scorretto smaltimento dei rifiuti agricoli sta causando grande allarme e da un confronto con le associazioni ambientaliste, quali Legambiente (e specificatamente con i circoli Kiafura, Il Carrubbo, Sikelion e il Melograno), Fare Verde e Terre Pulite, il sindaco ha illustrato le problematiche che attanagliano non solo Acate ma tutti i territori della cosiddetta “fascia trasformata”.

“La presenza di impianti serricoli abbandonati sino a pochi metri dalla battigia di Marina di Acate – ha detto Fidone -, il ritrovamento di plastica insabbiata e la formazione di vere e proprie ‘dune di plastica’ che poi si riversano in mare, la presenza cadenzata e costante delle fumarole, l’interramento di scarti agricoli, la cosiddetta ‘fratta’, nei terreni agricoli rappresentano i vari volti di un’emergenza a cui non possiamo e non dobbiamo arrenderci. Con le associazioni ambientaliste, che ringrazio per il confronto, abbiamo individuato i vari punti dolenti che attanagliano il nostro territorio. Noi, come amministrazione, non ci siamo fermati alla mera denuncia ma abbiamo prodotto, con la preziosa collaborazione e disponibilità del Libero Consorzio di Ragusa e della Prefettura, fatti con il rafforzamento dei controlli e con la produzione di denunce, ordinanze e appelli alla sensibilizzazione”.

Un territorio, quello ragusano, sotto attacco

“Lo sforzo degli enti territoriali però non basta – ha sottolineato il sindaco -. Si pone il problema, annoso, della bonifica di un territorio sotto attacco: la plastica che si riversa in mare o che viene bruciata costituisce un problema così come l’abbandono dei contenitori di fitofarmaci e altri rifiuti sul territorio. In Sicilia non esiste un centro di smaltimento e recupero dello scarto, della fratta, in grado di trattare il rifiuto e di sgravare dal peso dello smaltimento gli agricoltori”.

Richiesto l’intervento della Protezione civile

“Reputiamo che sussistano le condizioni affinché possa intervenire il dipartimento della Protezione Civile poiché viviamo un’emergenza e chiediamo l’avvio di un dialogo, qualificato, con il governo nazionale poiché Acate ha necessità di un supporto concreto per reprimere, per bonificare e per trovare soluzioni ecocompatibili allo smaltimento di questa tipologia di rifiuto agricolo. Ho interessato della situazione anche il senatore del nostro collegio, Salvo Sallemi, che ha manifestato subito piena disponibilità nel raccogliere le istanze del territorio adoperandosi per creare un collegamento e un dialogo con Roma” ha concluso Gianfranco Fidone.

Anche i consiglieri comunali di Vittoria, Marco Greco e Agata Iaquez, del movimento Punto a Capo, sono intervenuti sul tema. Infatti, hanno predisposto insieme a Concetta Fiore, presidente del consiglio comunale di Vittoria, un emendamento al bilancio, al fine di sostenere l’agricoltura e l’ambiente prevenendo, fattivamente, la formazione delle fumarole.

“Il nostro emendamento – spiegano dal canto loro Greco e Iaquez – ha una duplice valenza: da un lato intende sostenere gli agricoltori, già vessati da costi di produzione altissimi, per consentire loro di smaltire il rifiuto in maniera economica e dall’altro intende preservare l’ambiente dalla formazione delle fumarole attraverso una filiera del rifiuto virtuosa”.

“Per queste ragioni proporremo un emendamento per destinare i fondi del bilancio dell’Ente alla realizzazione di uno studio di fattibilità di un centro di stoccaggio e di un centro di trattamento del rifiuto agricolo – hanno continuato i consiglieri -. Il progresso tecnologico ha consentito di avere clips biodegradabili e macchinari per la separazione del rifiuto agricolo per cui riteniamo che le istituzioni debbano fare la loro parte per sostenere gli agricoltori che hanno diritto di avere possibilità di smaltimento immediate, vicine e che non rappresentino un costo ulteriore”.

“Naturalmente il tema non investe solamente il Comune di Vittoria ma tutti i Comuni della fascia trasformata, il Libero Consorzio e la Srr per cui auspichiamo che questo nostro emendamento rappresenti un passo in avanti per sostenere l’agricoltura e contrastare le fumarole. Il tema dei rifiuti agricoli e del loro trattamento non può essere ignorato e riteniamo che questa battaglia debba essere condivisa, al di là delle appartenenze politiche, per il bene del nostro territorio” hanno concluso Greco e Iaquez.

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