Rifiuti: Trapani più virtuosa, in 4 anni Tari -28% - QdS

Rifiuti: Trapani più virtuosa, in 4 anni Tari -28%

Vincenza Grimaudo

Rifiuti: Trapani più virtuosa, in 4 anni Tari -28%

mercoledì 08 Febbraio 2023

I dati resi noti dal Comune: nel 2018 era la città siciliana con le più alte tariffe siciliane. Si è passati da una media di 571 a 412 euro a famiglia grazie alla differenziata arrivata oggi al 65%

TRAPANI – Da triste primato della tassa più alta in tutta la Sicilia, ed una delle più alte in Italia, a quella che ha subito i maggiori tagli negli ultimi anni a fronte poi di un miglioramento del servizio.

Parliamo della Tari di Trapani, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, che in meno di 4 anni ha effettivamente cambiato passo. Nel 2018, infatti, era uno dei tristi primati che riguardavano Trapani.
“Oggi, con non pochi sforzi – dice orgoglioso il sindaco Giacomo Tranchida – è finalmente possibile affermare che la città di Trapani non è più il Comune con la Tari più alta d’Italia. Dai 571 euro medi cui si era giunti nel 2018, calcolo basato su una media di 3 persone in un appartamento di 100 metri quadrati, secondo il rapporto annuale dell’osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, nel nostro Comune si paga una Tari media di 412 euro nell’anno 2022, oltre agli ulteriori sgravi per chi conferisce direttamente ai Ccr con una media di circa 100 euro”.

Il calo è dunque estremamente consistente, pari a circa il 28% in meno rispetto al 2018, a riprova del fatto che da parte dell’amministrazione comunale si è lavorato al fine di rendere sempre meno gravoso il peso della tassa sui contribuenti.

Ma certamente è anche un altro aspetto che è da tenere in considerazione, vale a dire il netto miglioramento della raccolta differenziata: “Si evidenzia come agli importi statisticamente rilevati – aggiunge Tranchida – devono essere sottratti gli ulteriori sgravi cui numerosissimi cittadini accedono conferendo anche i rifiuti differenziati presso il Ccr di Lungomare Dante Alighieri, nonché presso i Ccr mobili dislocati su tutto il territorio, frazioni comprese. E queste si tramutano per un nucleo familiare di uno o due componenti fino ad un massimo di 100 euro. Nel secondo caso, è opportuno rammentare come non sempre una minore Tari cittadina equivalga ad un maggiore risultato percentuale di raccolta differenziata, come nel caso della vicina Palermo, dove sebbene si paghino 318 euro medi, si raggiunge una raccolta differenziata di appena il 15%. Capitolo a parte meriterebbero poi le percentuali di accertamento e di riscossione della tassa, dove la città di Trapani sta recuperando decenni di ritardi grazie al lavoro della concessionaria Soget, evitando che le furberie di pochi vadano in danno di molte famiglie di onesti contribuenti”.

Nel dettaglio, dai 571 euro medi del 2018 si è passati ai 475 del 2019, 424 del 2020, 417 del 2021 fino ai 412 del 2022, oltre agli ulteriori sgravi per conferimenti diretti ai Ccr. Inoltre, quale mero dato statistico, la Tari della città di Trapani oltre a non essere la più alta d’Italia, non è nemmeno quella più alta in Sicilia, dove invece svetta Catania con 594 euro, seguita da Messina con 459, Agrigento con 427 e Siracusa con 413.

“Possiamo dire con orgoglio e soddisfazione che Trapani lascia un triste primato nazionale che aveva arrecato in noi tutti profondo rammarico e insoddisfazione, anche se per correttezza è giusto ricordare che si tratta di tariffe ereditate dalla gestione commissariale e mai stabilite dalla nostra amministrazione – dichiarano il sindaco e l’assessore a Bilancio e Tributi Fabio Bongiovanni – che invece si è prodigata in questi anni per abbassarle il più possibile. La raccolta differenziata è cresciuta di circa 50 punti percentuali, dal 15% del 2018 al 65% del 2022, un risultato record che condividiamo con tutta la cittadinanza ma che purtroppo subisce ancora oggi i nefasti risvolti, tanto per il decoro urbano quanto per la mancata ulteriore economicità del servizio, degli abbandoni di rifiuti in mezzo alla strada che influiscono non poco sui risultati complessivi”.

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