Ars, riforma del sistema elettorale, Fi presenta un Ddl - QdS

Ars, riforma del sistema elettorale, Fi presenta un Ddl

Raffaella Pessina

Ars, riforma del sistema elettorale, Fi presenta un Ddl

giovedì 01 Agosto 2019

Il primo firmatario Calderone: “Servirà a dare maggior peso alla volontà popolare”. Tra le novità l’abrogazione del ballottaggio anche nei comuni superiori a quindicimila abitanti

PALERMO – Il gruppo di Forza Italia all’Ars ha presentato un disegno di legge di riforma del sistema elettorale, primo firmatario Tommaso Calderone.

“La necessità di una riforma è un’opportunità per rendere il sistema più conforme alla volontà popolare – ha detto Calderone – oltre che a evitare opinabili accordi prima delle operazioni di voto. Con il nuovo impianto normativo, la qualità dei candidati che magari sarà superiore per un genere o per un altro, non può essere sacrificata dal dato numerico, ovvero ai due terzi dei componenti della stessa lista. Chiediamo che la percentuale sia aumentata a tre quarti. In particolare se ci saranno più donne o uomini da candidare per i loro meriti, non dovranno essere sacrificati sull’altare di uno sterile dato numerico, del resto la norma non prescrive che tre quarti devono appartenere a un genere e un quarto ad altro genere in via necessaria, ma si limita a preservare una percentuale a un genere o all’altro”.

Si prevede inoltre l’eliminazione del ballottaggio nei comuni superiori a 15 mila abitanti, allineandoli al sistema elettorale previsto per i Comuni in cui risiedono meno di 15 mila abitanti.

“In tal modo – ha dichiarato Calderone – risulterà essere eletto Sindaco chi avrà riportato il maggior numero di voti nell’unico turno elettorale senza, appunto, la necessità di passare dal ballottaggio. Questo renderà più lineare la competizione elettorale, evitando inconcepibili ‘accordi’ tra candidati perdenti che porterebbero al tradimento della volontà popolare”. Prevista infine la eliminazione del seggio riservato al candidato a sindaco cosiddetto perdente purchè abbia preso almeno il 20 per cento dei voti.
“non essendoci norme che vietino al candidato Sindaco di candidarsi anche al Consiglio comunale – ha concluso Calderone – vogliamo tutelare anche chi in tal senso non subirà penalizzazione a causa del seggio attribuito al cosiddetto sindaco perdente”.

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