Rinnovabili e decarbonizzazione al centro del “Forum QualEnergia Sicilia 2020” - QdS

Rinnovabili e decarbonizzazione al centro del “Forum QualEnergia Sicilia 2020”

Giovanna Naccari

Rinnovabili e decarbonizzazione al centro del “Forum QualEnergia Sicilia 2020”

sabato 14 Novembre 2020

Si è tenuta ieri la seconda conferenza regionale promossa da Legambiente e Kyoto Club. Direttore scientifico Kyoto Club: “Occore far funzionare le fabbriche con il fotovoltaico”

Palermo – Nonostante i progressi fatti, l’Italia cresce lentamente nell’utilizzo di fonti rinnovabili ed anche in Sicilia non c’è stato un decollo su questo fronte.

Di questo passo si rischia di non raggiungere gli obiettivi 2030 dell’Accordo di Parigi che punta a ridurre le emissioni di gas. E poi bisogna prepararsi anche al Green Deal nel 2050, che vedrà l’Europa primo continente a impatto climatico zero.

Come affrontare le sfide in tema di energia e ambiente è stato il filo conduttore della seconda conferenza regionale “Forum QualEnergia Sicilia 2020”, promossa da Legambiente Sicilia e Kyoto Club, che si è svolta ieri in streaming con rappresentanti istituzionali, dell’impresa ed esperti.

“L’emergenza sanitaria non può farci dimenticare la fortissima crisi climatica che ormai il pianeta subisce da molti anni – ha detto Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, aprendo i lavori –. I dati hanno dimostrato che c’è un forte nesso tra emergenza sanitaria e crisi climatica, ma da questa emergenza noi dobbiamo guardare avanti positivamente per accelerare ancor di più la diffusione delle rinnovabili, per limitare al massimo l’uso di fonti fossili e puntare decisamente alla decarbonizzazione del nostro Paese e della nostra regione”.

Ha aggiunto il vertice dell’associazione regionale: “La Sicilia oggi si trova nelle condizioni migliori. Paradossalmente, i ritardi che abbiamo su questo fronte in termini di infrastrutture, tecnologia, presenze ingombranti da anni di raffinerie, di centrali alimentate a gasolio, ci possono permettere di fare diventare la nostra regione leader delle rinnovabili. Lo possiamo fare incentivando le strutture che sono già presenti, rimodernando i parchi eolici, aumentando la presenza di pale eoliche, soprattutto guardando a quelle off-shore che ci sono nel canale di Sicilia. Come Legambiente, inoltre, pensiamo che bisogna andare oltre al doppio dell’autoindipendenza energetica prevista dal Pears, perché abbiamo un clima e un contesto ambientale geologico e naturale che ci deve permettere di fare di più rispetto ai programmi. Dobbiamo cambiare futuro di questa regione intervenendo sulle opportunità che ci dà la nuova tecnologia nei nuovi impianti, mettendo a disposizione anche i tetti dei capannoni industriali dismessi e le tante opportunità che ci sono per favorire l’utilizzo delle rinnovabili. C’è tanta opportunità di lavoro e c’è bisogno di impresa perché si sviluppi l’efficienza energetica nella nostra regione”.

Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club ha indicato le strade da seguire per raggiungere gli obiettivi sulle energie rinnovabili. “Occorre riuscire a far funzionare le fabbriche con la distribuzione del fotovoltaico, realizzare impianti a larga scala – ha detto – Puntare sull’eolico, coinvolgere la comunità energetica, per la Sicilia è un’opportunità di industrializzazione green”.

Tra gli interventi, Roberto Giovannini, responsabile sostenibilità Terna, ha ricordato “gli investimenti in Sicilia, che hanno lo scopo di portare energia nel Paese e il recente investimento di 300 milioni per migliorare la rete dell’isola con l’elettrodotto che collega Chiaramonte Gulfi in provincia di Ragusa e Ciminna in provincia di Palermo”.

Diego Garrone, responsabile di A2a Energy Solution, tra le operazioni in Sicilia, ha sottolineato gli interventi per la rimozione dell’amianto e la sostituzione dei tetti fotovoltaici. Nel corso dei lavori si è dato spazio anche all’integrazione delle rinnovabili nel settore agricolo.

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