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Rinnovo contratto Pa, sindacato Fsi-Usae incontra ministro Dadone

redazione

Rinnovo contratto Pa, sindacato Fsi-Usae incontra ministro Dadone

sabato 22 Febbraio 2020

ROMA – Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, ha incontrato a Roma nei giorni scorsi le organizzazioni sindacali allo scopo di redigere un memorandum d’intesa che permetta di aprire i tavoli della trattativa per il rinnovo del contratto e, a tale proposito, ha predisposto un proprio documento programmatico che ha anticipato, via stampa, nelle sue linee principali.

Il Segretario Generale di Fsi-Usae, Adamo Bonazzi, ha tenuto a precisare che le questioni aperte rispetto alla tornata 2016-2018 sono tante e tali da indurci a pensare che la strada per l’apertura dei contratti non sia affatto agevole: una questione su tutte la revisione degli ordinamenti professionali, il suo finanziamento e la collegata questione della possibilità di fare carriera all’interno delle pubbliche amministrazioni. Fsi-Usae ha posto come prima questione la revisione delle carriere, con le ricollocazioni, con la verticalizzazione ed i relativi finanziamenti, come condizione preliminare e pregiudiziale per l’apertura dei contratti. “L’apertura di una strada di accesso alla dirigenza – spiega in una nota il sindacato – che sfondi il soffitto di cristallo che attualmente schiaccia le professioni sanitarie è l’altra grande questione che va affrontata: l’altro grande nodo da sciogliere.

Ma non sono certo gli unici. Infatti, indipendentemente dalla firma o meno di un nuovo memorandum, per aprire la nuova stagione contrattuale è necessario chiudere i contratti ancora aperti della stagione precedente (2016-2018) fra cui vi è proprio quello della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Non solo: preliminare all’apertura della stagione contrattuale è la sottoscrizione del Ccnq che definisce i comparti e le aree dirigenziali (il cui numero massimo è definito per legge) per cui quasi tutte le organizzazioni sindacali hanno chiesto modifiche e che anche l’attuale esecutivo ha espresso riserve tanto da separare il ministero dell’università e della ricerca da quello della pubblica istruzione.

Senza voler parlare del nodo della dirigenza amministrativa e professionale della Sanità che oggi è nel comparto Regioni e che un emendamento della finanziaria indica di ritorno nell’area dirigenziale della sanità: un provvedimento che vede contrarie la quasi totalità delle organizzazioni rappresentative della dirigenza sanitaria”. “Attendiamo riscontro – conclude la nota – dal ministro sulle questioni che abbiamo posto e sul proseguo dell’iter negoziale”.

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