Vicino il ritorno delle Province, la Corte dei Conti: con lo stop solo inefficienze

Più vicino il ritorno delle Province, la Corte dei Conti: lo stop ha causato inefficienze

lamantia

Più vicino il ritorno delle Province, la Corte dei Conti: lo stop ha causato inefficienze

Redazione  |
giovedì 02 Febbraio 2023

I giudici contabili: va rivisto l'assetto del governo locale su ambiente, edilizia scolastica, viabilità. Salvini: "Tra le riforme il ripristino dell'elezione diretta"

L’abolizione delle Province ha prodotto solo inefficienze e un minimo risparmio. Dunque un loro ripristino e riorganizzazione viene considerato auspicabile. Lo sottolinea la Corte dei Conti nel documento inviato alla Commissione Affari Costituzionali del Senato sul ritorno all’elezione diretta delle Province.

Secondo la magistratura contabile “la redistribuzione non omogenea delle funzioni ha condotto a una dispersione dell’esercizio delle funzioni in enti di ambito territoriale, enti strumentali o società ed organismi partecipati, con sovrapposizione di competenze e ulteriori costi”. Al contrario “la collaborazione tra i diversi livelli di governo territoriale porterebbe a una “semplificazione amministrativa, nonché possibili economie di spesa”.

Amministrazioni locali, assetto da rivedere

E’ dunque auspicabile “rivedere l’assetto del governo locale, consolidando le funzioni fondamentali delle Province, a partire da quelle in materia di pianificazione territoriale, ambiente, edilizia scolastica, viabilità, raccolta ed elaborazione dati, assistenza agli enti locali, pari opportunità, già previste dalla legge”. “Al tempo stesso – secondo la Corte dei Conti – occorrerebbe riorganizzare la dimensione territoriale provinciale come presidio del governo dei servizi pubblici a rilevanza economica locale e concentrare nelle Province le stazioni uniche appaltanti, la gestione dei concorsi e il monitoraggio dei contratti di servizio per tutti gli enti locali, come era previsto dalla legge Delrio”.

Nel documento si specifica che “una rimodulazione delle funzioni provinciali dovrebbe avvenire in un più ampio contesto di definizione delle sfere di competenza dei livelli di governo” e “analoghe considerazioni riguardano il riassetto delle fonti di finanziamento”, visto che “tra le linee del Piano nazionale di ripresa e resilienza è previsto anche un complessivo riordino della materia fiscale”.

Province, costi poco significativi

“I costi che si accompagnano al ripristino dell’elezione diretta rappresentano una componente di non particolare significatività nell’ambito delle grandezze di finanza pubblica”, in più ci sarebbe il vantaggio della “accountability pubblica” nei confronti degli elettori. Sono le osservazioni della Corte dei Conti in una nota depositata alla Commissione Affari Costituzionali del Senato sul ritorno all’elezione diretta delle Province, nella quale si sottolinea come la riforma incompiuta e i tagli si sono “riverberati negativamente sui servizi ai cittadini”. E’ auspicabile un riassetto “consolidando le funzioni fondamentali”.

Il piano del governo

Ad annunciare quali siano le intenzioni del governo è il leader della Lega, nonché ministro e vicepremier Matteo Salvini. “Nelle riforme del ministro Calderoli ci sarà anche la reintroduzione della provincia eletta direttamente dai cittadini”. E poi ha criticato “l’ennesima renzata che non ha fatto risparmiare niente ma ha lasciato strade e scuole senza manutenzione”.

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