Sciacca, grande partecipazione alla manifestazione pro ospedale

Sanità a Sciacca, grande partecipazione alla manifestazione pro ospedale

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Sanità a Sciacca, grande partecipazione alla manifestazione pro ospedale

Irene Milisenda   |
venerdì 10 Novembre 2023

È stata stimata in circa 5mila persone la presenza di partecipanti a Sciacca nel corteo in difesa dell’ospedale.

È stata stimata in circa 5 mila persone la presenza di partecipanti oggi a Sciacca nel corteo in difesa dell’ospedale e della necessità che venga tutelato attraverso il riconoscimento di Dea di primo livello. Al corteo, partito da piazza Saverio Friscia per giungere in piazza Angelo Scandaliato dove si sono tenuti gli interventi, erano presenti 19 sindaci della provincia di Agrigento, come Alessandria della Rocca, Burgio, Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Santa Margherita di Belice, Santo Stefano Quisquina, Sambuca di Sicilia, Sciacca e Villafranca Sicula, i sindacati, gli studenti degli istituti superiori di Sciacca, molti commercianti che hanno deciso, in autonomia, di tenere chiuse le proprie attività per essere presenti al corteo, e tanti cittadini di Sciacca e del comprensorio.

Cosa vuole la città (e non solo)

L’ospedale ‘Giovanni Paolo II’ offre tutti quei servizi che lo rendono un punto di riferimento di un’intera comunità. Recentemente, per mancanza di medici, è stato chiuso il reparto di Ortopedia. Per Margherita La Rocca Ruvolo, deputata regionale e sindaca di Montevago, “accanto alla Cardiologia, di cui il commissario straordinario dell’Asp Zappia tesse le lodi per i dati Agenas che la collocano nei primi posti in Italia, devono funzionare anche tutti gli altri reparti”. Presenti anche i deputati regionali Michele Catanzaro e Carmelo Pace. “Questa partecipata manifestazione è la dimostrazione evidente che i cittadini vogliono che chi ha potere di governo inverta il modo di gestire la sanità in Sicilia,” dichiara Catanzaro del Pd. “Non si può rimanere in silenzio di fronte al disagio di migliaia di persone ma anche alla difficoltà di tanti operatori sanitari che in numero esiguo non riescono ad erogare assistenza adeguata. Alle future generazioni non possiamo lasciare in eredità l’attuale modello di sanità,” ha concluso Catanzaro. 

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