Sanità, i sospetti sul concorso pubblico: chi è coinvolto

Sanità, i sospetti sul concorso pubblico. Coinvolti consiglieri comunali di Trapani e Salemi

Antonino Lo Re

Sanità, i sospetti sul concorso pubblico. Coinvolti consiglieri comunali di Trapani e Salemi

Simone Olivelli  |
mercoledì 20 Dicembre 2023

Un legame che trova spazio nelle carte dell'inchiesta Aspide con cui è stato svelato l'ennesimo giro di corruzione all'interno della sanità siciliana

Appassionati di politica e figli di genitori che lavorano negli ospedali. Sono i tratti che hanno in comune Gaspare Gianformaggio e Giuseppe Vultaggio, rispettivamente consiglieri comunali a Trapani e Salemi. Seppure di appartenenza diversa – il primo siede tra i banchi di Fratelli d’Italia e in passato si è definito legato ad Antonio D’Alì, l’ex senatore forzista da un anno in carcere per la condanna definitiva per concorso esterno a Cosa nostra; il secondo proviene dal Pd di cui è stato anche segretario del locale circolo – i due, 40 e 37 anni, sono amici. Un legame che trova spazio nelle carte dell’inchiesta Aspide con cui, la scorsa settimana, è stato svelato l’ennesimo giro di corruzione all’interno della sanità siciliana.

I nomi di Gianformaggio e Vultaggio compaiono decine di volte nelle oltre cinquecento pagine firmate dalla gip Caterina Brignone, anche se in vesti diverse: il primo da indagato per uso di informazioni coperte da segreto, il secondo come presunto beneficiario – ma il sospetto non è stato verificato – di un concorso pilotato, per quella che sarebbe stata l’ennesima selezione pubblica in Sicilia influenzata da giochi di potere e clientelismi. Un tema che, nei mesi scorsi, è balzato al centro delle cronache per le stranezze che hanno accompagnato il concorso per l’assunzione dei nuovi agenti del Corpo forestale.

“Quanto ci tieni? Tanto, mi serve”

A mettere a fuoco la vicenda che vede coinvolti nel 2021 i due giovani politici, all’epoca entrambi già in carica, sono stati i militari della guardia di finanza. Sotto la lente è finita una procedura per l’assegnazione di due borse di studio per il profilo di esperto amministrativo all’interno di un progetto sulle cure palliative. In ballo c’era un contratto di lavoro per 24 mesi del valore di oltre 17mila euro annui.

Stando alla ricostruzione degli inquirenti, Gaspare Gianformaggio tramite il padre Carlo – vicedirettore sanitario dell’Asp e indagato anche per avere fatto pressioni a favore del figlio in una selezione per la formazione di una graduatoria interna all’Azienda sanitaria – avrebbe fatto in modo che il direttore sanitario Gioacchino Oddo, finito in carcere con una serie di pesanti accuse, si impegnasse a recuperare in anticipo i quesiti che sarebbero stati oggetto dei colloqui orali. Con il chiaro intento, è la tesi della procura, di mettere l’amico Giuseppe Vultaggio nelle condizioni di prepararsi al meglio: “Fino a che punto ci tieni?”, è la domanda che Oddo fa il pomeriggio del 23 marzo 2021 a Gaspare Gianformaggio. La risposta è pronta: “Tanto tanto, perché mi serve…”, dice Gianformaggio, senza tuttavia dare ulteriori dettagli.

Lo scambio di battute avviene a ridosso delle microspie piazzate dagli investigatori nello studio di Oddo. È una giornata molto intensa: poco prima Oddo aveva convocato Antonina La Commare, responsabile all’Asp dell’unità operativa Formazione nonché presidente della commissione che si occuperà della selezione degli esperti amministrativi.

Favori e riconoscenza: “Mio grandissimo direttore”

Dalle intercettazioni emerge come Gaspare Gianformaggio si senta riconoscente nei confronti di Oddo, al quale di ricorda di essere “sempre a sua disposizione”. E quando il direttore sanitario conferma che di lì a poco parlerà con La Commare – “saccio chiddu chi cc’addiri (so quello che devo dirle, ndr) – Gianformaggio lo ringrazia chiamandolo “mio grandissimo direttore sanitario”.

Per la procura, Oddo avrebbe mantenuto la promessa. Le telecamere nascoste riprendono uno scambio di fogli tra La Commare e Oddo e, in seguito, un passaggio tra le mani di quest’ultimo e quelle di Gianformaggio, all’esterno della stanza e lontano dallo sguardo della presidente della commissione. “Procedure amministrative, cos’è l’atto amministrativo, chi è il responsabile di un procedimento, che cos’è il principio di annullabilità”, sono le parole pronunciate da Oddo, commentando quali saranno i temi da preparare per il colloquio orale e specificando che non ci sarà bisogno di mettere mano ad argomenti di diritto costituzionale, penale o civile.

La versione di Vultaggio

La cronaca dice che il colloquio di Vultaggio è andato sufficientemente bene: il consigliere comunale di Salemi ha ottenuto una delle due borse di studio, firmando un contratto di lavoro dall’1 giugno 2021 al 31 maggio 2023. Il diretto interessato, però, ha assicurato di non avere ricevuto alcun trattamento di favore. Vultaggio è stato convocato in caserma a dicembre 2021. Ai finanzieri, che gli chiedevano se conoscesse i componenti della commissione d’esame, ha risposto che “essendo i miei genitori, rispettivamente mia madre ex dipendente dell’Asp con sede a Salemi e mio padre è attualmente in servizio all’ospedale di Marsala, ho sentito di alcuni dei componenti della commissione, in particolare della dottoressa La Commare, ma che comunque non conoscevo personalmente”. Al consigliere comunale salemitano è stato chiesto di tornare con la memoria alla prova orale: “Sul tavolo c’erano delle buste e il candidato sceglieva tra queste. Estratta la busta – ha messo a verbale Vultaggio – io stesso ho aperto e tirato fuori il foglio con le due domande, che ricordo essere: una la differenza tra diritti soggettivi e interessi legittimi e l’altra il codice di comportamento nel pubblico impiego”.

Pur ammettendo di conoscere Gaspare Gianformaggio, che a sua volta era risultato vincitore della selezione per esperto in comunicazione sanitaria, Vultaggio ha escluso di avere chiesto a terzi informazioni sull’esame né di essere a conoscenza del fatto che qualcuno possa essersi interessato alla sua prova. Il Qds ha contatto telefonicamente il consigliere comunale salemitano, che però ha preferito non rilasciare dichiarazioni sulla vicenda.

“Gliela dobbiamo fare pesare”

Per quanto non siano emersi elementi che provino una richiesta da parte di Vultaggio, gli inquirenti hanno rimarcato come manchino i passaggi in cui gli indagati hanno parlato della selezione per esperto amministrativo e dell’impegno profuso. È il caso di Gioacchino Oddo. Il 24 marzo 2021, giorno della prova, il direttore sanitario colloquiando con il proprio vice, nonché padre di Gianformaggio, dice: “Quella si è messa a disposizione (La Commare, ndr), hai capito? Io gli ho detto che sta cosa, se va a buon fine, gliela dobbiamo fare pesare”.

Una settimana dopo, invece, Oddo riceve la visita di Gaspare Gianformaggio, che una volta di più esprime la propria stima: “Io sono sempre obbligato”. Il direttore sanitario si schermisce: “Quando si può, la cartuccia si spara. Quando non si può…”.

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