Sanità e transizione digitale, la Sicilia punta all’eccellenza - QdS

Sanità e transizione digitale, la Sicilia punta all’eccellenza

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Sanità e transizione digitale, la Sicilia punta all’eccellenza

Patrizia Penna  |
venerdì 01 Luglio 2022

A Siracusa il 3° Forum Meridiano Sanità Sicilia organizzato da Ambrosetti. Musumeci: “Primi per banda larga”. Armao: “Noi frontiera d’Europa”

“Per la prima volta il tema dei divari territoriali è stato posto non come rivendicazione di una parte del Paese contro l’altra ma come urgenza nazionale, come questione italiana, da risolvere per far crescere l’intero Paese, scartando una volta per tutte il modello della locomotiva, dove poche regioni trainano e le altre vanno a rimorchio”.

Lo ha detto la ministra per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna, nel corso dell’incontro “La trasformazione digitale della sanità per una crescita e uno sviluppo sostenibile” che si è svolto oggi a Siracusa.
L’evento, organizzato da European House Ambrosetti, ha voluto accendere i riflettori sulla capacità di risposta e resilienza dei sistemi sanitari e del rilancio del sistema economico e produttivo del Paese e del Sud.

“Per la prima volta abbiamo quantificato, messo in evidenza e vincolato al Sud una quota specifica degli investimenti a disposizione nel Pnrr, il 40% del totale, oltre 80 miliardi di euro. Per la prima volta – ha spiegato Carfagna – abbiamo un grande piano infrastrutturale per cancellare l’isolamento ‘fisico’che ha condannato il Sud all’arretratezza, e per portare ovunque modernità, per portare ovunque collegamenti (fisici e digitali)”.

E a proposito di Pnrr, è stato proprio Valerio De Molli, CEO di The European House – Ambrosetti a rimarcare i risultati conseguiti in Sicilia proprio nell’ambito della Missione 6 ‘Salute’ del Pnrr: “Oggi – ha spiegato – la Sicilia è la terza Regione italiana per allocazione dei primi 8 miliardi di euro distribuiti dal Ministero della Salute ai territori (circa 800 milioni), con il maggior numero di risorse destinate alle Case della comunità (217,0 milioni di euro), Digitalizzazione (139,9 milioni di euro) e la sicurezza degli ospedali (139,8 milioni di euro)”.

Durante i lavori è stato presentato il Paper di The European House – Ambrosetti “Digital Health 2030: verso una sanità data-driven” che riporta non solo i numeri chiave della digitalizzazione dell’Italia, vista anche nel quadro europeo, ma descrive i percorsi seguiti da alcuni Paesi leader nella sanità digitale.
“Nel Paper, in particolare – ha spiegato De Molli -, sono riportati i numeri chiave della sanità siciliana in tema di risorse e infrastrutture fisiche e digitali. Va chiarito, infatti, che in questi anni l’Isola ha avviato – ed in parte completato – un profondo processo di rinnovamento investendo in edilizia sanitaria, con il recupero di alcune strutture e la realizzazione di nuovi ospedali, in tecnologie medicali, digitalizzazione del sistema e ricerca”.

“Tra i segnali positivi – ha sottolineato ancora De Molli – la crescente disponibilità di capitale umano qualificato, con un incremento dei laureati STEM (negli ultimi 10 anni i laureati in medicina hanno registrato un +90% rispetto al +70% della media nazionale) e il rientro di ‘cervelli’ siciliani. L’investimento sul personale del SSR ha visto negli ultimi 4 anni l’assunzione con un contratto a tempo indeterminato di oltre 15.000 professionisti (tra medici, infermieri e tecnici sanitari) a cui si sono aggiunte circa 10.000 unità per far fronte all’emergenza pandemica.

Resta comunque centrale la necessità di rivedere i criteri di accesso alle Facoltà di Medicina e alle Scuole di specializzazione per colmare un gap strutturale che riguarda tutto il Paese e diventa particolarmente ambiziosa l’idea promossa di rendere la Sicilia un Hub di riferimento per la formazione in ambito medico e sanitario anche verso i Paesi del Mediterraneo”.

Secondo il Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, la nostra Isola ha tutte le carte in regola per poter guardare al prossimo futuro con ottimismo: “Gli investimenti in infrastrutture sanitarie in Sicilia in questi cinque anni – ha detto Musumeci nel suo intervento – ammontano a oltre 1 miliardo di euro e con il Pnrr sanità ne abbiamo programmati altri per 800 milioni di euro. Nell’ultimo anno abbiamo creato oltre 350 nuovi posti di terapia intensiva e sub-intensiva, abbiamo riqualificato i pronto soccorso. Io credo che sia arrivato il momento di capitalizzare le nostre potenzialità e mettere a profitto la materia prima di cui disponiamo”.

Il vicepresidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha posto l’accento sui risultati conseguiti in Sicilia sul fronte digitalizzazione: “Il nostro piano di transizione digitale – ha spiegato nel corso dell’incontro – punta a proiettare la Sicilia nel futuro e a superare quel senso di marginalità che ancora troppo spesso ci viene additato dall’opinione pubblica. La nostra prospettiva di essere frontiera d’Europa non può prescindere dalla centralità nel settore digitale”.

“Il nostro obiettivo è raggiungere il 60% dei Comuni digitalizzati in regione, mentre nel resto d’Italia la media è del 30% – ha continuato Armao, – Chiaramente il nostro lavoro non risolverà da solo il problema della digitalizzazione, ma crea le precondizioni per potenziarlo a livello infrastrutturale. Le tecnologie sono molto sviluppate, ma sul piano delle competenze siamo ancora tra le ultime regioni d’Italia: non devono essere competenti solo ingegneri e programmatori, ma serve che tutti i cittadini facciano uno sforzo per aprirsi al digitale e che la pubblica amministrazione snellisca le procedure burocratiche per attuare nuove pratiche: più rallentiamo, meno investitori rischiamo di attrarre”.

A concludere l’incontro è stato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza: “Il momento storico che viviamo oggi – ha spiegato – è ricco di trasformazioni che influenzeranno in maniera importante il nostro futuro. Per questo dobbiamo essere soggetti attivi di queste trasformazioni: non possiamo più permetterci di guardare all’ordinario. Abbiamo a disposizione uno strumento come il Pnrr che sarà fondamentale per mettere sullo stesso piano nord e sud d’Italia”.

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