Sarebbe bello se... - QdS

Sarebbe bello se…

Fleres Salvo

Sarebbe bello se…

mercoledì 31 Luglio 2019

Sarebbe molto bello se, come accadeva nei Parlamenti pre unitari del 1850, la funzione di Senatore venisse svolta a titolo gratuito, come vorrebbe il PD Emiliano

Sarebbe molto bello se, come accadeva nei Parlamenti pre unitari del 1850, la funzione di Senatore venisse svolta a titolo gratuito, come vorrebbe il PD Emiliano, che fa il magistrato e guadagna più di un deputato. Sarebbe meno bello se, a causa di questo, a poterla svolgere fossero, come a quel tempo, solo i nobili e i ricchi e non chiunque, come è giusto che sia in una democrazia, sia pure malridotta come la nostra.

Sarebbe bello se chi svolge funzioni parlamentari continuasse a percepire uno stipendio pari a quello che percepiva prima di svolgerle, ma allora chi era disoccupato, come molti grillini e non solo, non dovrebbero percepire nulla, mentre Gianni Agnelli, se fosse ancora in carica, si sarebbe intascato il costo dell’intero Parlamento.

Sarebbe bello se a Roma l’affitto di un monovano non costasse oltre 1.200 euro al mese, se le segreterie fossero gestite da volontari a titolo gratuito, se le lettere non fossero affrancate, se le ricerche legislative non di dovessero pagare, se i manifesti non comportassero spese e nessuno facesse manifestazioni pagando sale e service.

Purtroppo non è così, per questo qualcuno ha inventato le lobby e i lobbisti, i corrotti e i corruttori, i sindaci imbecilli e i palazzinari, i burocrati infedeli e gli imprenditori lestofanti, i gestori di discariche e certe associazioni ambientaliste ed antimafiose, i macellai che rubano sul peso e i clienti che non pretendono lo scontrino, i medici che non fatturano e i malati che hanno necessità, ecc. In fondo a tutto c’è un rimedio, basta capirlo!

Un sistema complesso non si modifica modificandone solo un pezzo, perché sarebbe come pensare di modificare la portata di una diga sostituendo i rubinetti dell’acqua.

Un sistema si modifica pensando ad una revisione generale delle sue dinamiche, delle sue criticità, dei suoi bilanciamenti.

Ma soprattutto: un sistema si modifica con il buonsenso, con il ragionamento, pensando agli effetti che si verrebbero a determinare se si facesse una cosa o un’altra.

Per ottenere questo risultato, che non è affatto semplice, ci vogliono però almeno due qualità: l’onestà intellettuale e la competenza necessarie. L’una senza l’altra è come la lenza senza l’amo: ci fa illudere di pescare, ma non ci permette di far abboccare neanche un pesce.

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