Sciopero dei laboratori analisi il 20 marzo contro il tariffario

Stop ai laboratori analisi, scatta lo sciopero anche in Sicilia: ecco quando e perché

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Stop ai laboratori analisi, scatta lo sciopero anche in Sicilia: ecco quando e perché

Redazione  |
lunedì 18 Marzo 2024

"Chiudere un giorno per non chiudere per sempre" è lo slogan della protesta contro il nuovo tariffario di specialistica ambulatoriale.

Sciopero dei laboratori analisi in Sicilia e nel resto d’Italia il prossimo mercoledì 20 marzo, giorno in cui a Roma si terrà una riunione promossa dall’Uap (Unione ambulatori e poliambulatori) sul nuovo nomenclatore tariffario di specialistica ambulatoriale.

“Chiudere un giorno per non chiudere per sempre”: è questo lo slogan scelto e divulgato anche da Federbiologi Sicilia per invitare i laboratori e i centri analisi ad aderire alla manifestazione contro l’ennesimo problema che sconvolge la sanità pubblica e privata.

Sciopero dei laboratori analisi il 20 marzo contro il tariffario

Il prossimo 20 marzo i sindacalisti e i rappresentanti di Federbiologi invitano i colleghi a chiudere la struttura per aderire alla giornata di riflessione e manifestazione contro il nuovo “tariffario della morte” a Roma. “In questo mese si decide il nostro futuro”, si legge in una nota.

Le strutture di radiologia, cardiologia, odontoiatria e fisiatria, oltre ai centri di analisi e i laboratori analisi, potrebbero essere coinvolte nella protesta. Di conseguenza, ci potrebbero essere dei disagi per gli utenti. Questa protesta si aggiunge alle diverse del mondo sanitario che negli ultimi giorni hanno interessato principalmente – ma non solo – la Sicilia, da Messina a Palermo.

Le novità e i motivi della protesta

L’Uap – il 20 marzo – sarà al Teatro Brancaccio di Roma per “per denunciare le drammatiche conseguenze derivanti dall’applicazione del nuovo nomenclatore tariffario di specialistica ambulatoriale”, che “prevede tariffe di rimborso per le prestazioni sanitarie che, in molti casi, risultano addirittura inferiori ai costi”.

“Tale ennesimo e immotivato taglio della spesa sanitaria – avvertono i rappresentanti dei professionisti del settore – metterà a rischio la tenuta finanziaria delle strutture pubbliche e private; potrebbe determinare la perdita di posti di lavoro; comporterà una sicura riduzione dell’assistenza ai cittadini”. E in più, continua la Uap spiegando le ragioni della protesta e dello sciopero, “determinerà un’ulteriore divaricazione tra i cittadini delle Regioni che possono permettersi di integrare le tariffe con risorse proprie e di quelle che non possono permetterselo”.

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