Sciopero dei lavoratori Amat di Palermo l'8 aprile

“Vogliamo risposte”, terzo sciopero dell’anno per i lavoratori Amat

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“Vogliamo risposte”, terzo sciopero dell’anno per i lavoratori Amat

Redazione  |
venerdì 05 Aprile 2024

L'8 aprile i lavoratori dell'azienda di trasporto pubblico urbano di Palermo si fermeranno in segno di protesta: ecco le parole dei sindacati.

Confermato per lunedì 8 aprile lo sciopero dei lavoratori dell’Amat, l’azienda di trasporto pubblico urbano di Palermo.

La mobilitazione è proclamata da Filt Cgil Palermo, Fit Cisl Palermo Trapani, Uiltrasporti Sicilia, Faisa Cisal, Cobas e Orsa Tpl.

Sciopero Amat l’8 aprile

I dipendenti della società partecipata del Comune di Palermo si asterranno dalle attività lavorative con le seguenti modalità: gli autisti di autobus e tram non effettueranno più servizio dalle 8.30 e fino alle 17.30, mentre tutti gli altri reparti aziendali si fermeranno per l’intero turno di lavoro (24 ore). Un sit-in si terrà, dalle 10.30 e fino alle 16, a Palazzo Comitini in via Maqueda.

Si tratta del terzo sciopero nel giro di pochi mesi: l’ultimo stop dei lavoratori della partecipata era stato il 21 febbraio scorso.

“Vogliamo risposte”

La nuova protesta è scattata perché, “nonostante sia trascorso tempo sufficiente dall’ultima mobilitazione”, sia l’amministrazione comunale che l’azienda “non hanno trovato risposte alle rivendicazioni dei lavoratori” per il rinnovo del contratto aziendale di secondo livello, fermo dal 2007.

“La disattenzione nei confronti dei lavoratori dell’Amat e delle loro aspettative per l’adeguamento salariale – dicono Filt Cgil Palermo, Fit Cisl Palermo Trapani, Uiltrasporti Sicilia, Faisa Cisal, Cobas e Orsa Tpl – viene palesemente mostrata dall’atteggiamento di assoluta chiusura delle istituzioni a una qualsiasi disponibilità sulla quale poter aprire un tavolo di confronto accettabile. Non resta altra via alle maestranze che continuare a oltranza con la protesta in atto per la risoluzione della vertenza. I lavoratori si scusano con i cittadini per i disagi dei prossimi disservizi, che si sarebbero potuti evitare”, concludono i sindacati.

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