Scuola, le proposte delle Regioni per il ritorno in sicurezza - QdS

Scuola, le proposte delle Regioni per il ritorno in sicurezza

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Scuola, le proposte delle Regioni per il ritorno in sicurezza

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martedì 04 Gennaio 2022

Per le Regioni, in seconda e terza media e nelle superiori tutti in quarantena con 3 o più casi, alla materna e scuola d'infanzia a casa con un solo positivo

Il governo ha deciso per la riapertura delle scuole come da calendario, ovvero il 7 o il 10 gennaio, anche per la Sicilia. Il giorno dell’apertura potrà variare a seconda degli istituti, con il ministro Patrizio Bianchi che avrebbe rassicurato i sindacati per un ritorno tra i banchi in presenza e in sicurezza. Le Regioni però hanno avanzato una serie di proposte, e quindi modifiche, all’esecutivo in vista del Consiglio dei ministri che si terrà domani 5 gennaio.

Le richieste delle Regioni, quarantena, dad e autosroveglianza

Alle elementari e in prima media, con 2 o più contagi in classe, è prevista per una settimana la Dad e la quarantena per tutti gli alunni della classe, oltre al tampone antigenico alla fine dell’isolamento o molecolare tra il quinto e il settimo giorno. Sotto questa soglia è prevista l’autosorveglianza per tutti e la raccomandazione di indossare la mascherina Ffp2. Lo si legge nella bozza delle Regioni.

Per seconda e terza media e per le superiori le Regioni hanno chiesto che la classe vada in quarantena con tre o più casi positivi in classe per sette giorni, al termine dei quali sarà effettuato un test antigenico l’ultimo giorno o molecolare tra il quinto e il settimo. Fino a due casi i contatti resterebbe quindi in classe in autosorveglianza con raccomandazione di astenersi dalla frequentazione di ambienti differenti dalla scuola, senza testing, con la raccomandazione di utilizzare la mascherine Ffp2.

Per la scuola materna e dell’infanzia, dove è assente la copertura vaccinale ed è impossibile applicare le misure di prevenzione, come mascherina e distanziamento, basterà un solo caso positivo per far entrare le classi in quarantena. Il numero dei giorni d’isolamento non è chiaro.

Quarantene, Governo disponibile a condivisione con Regioni

“L’obiettivo è la ripresa della scuola in presenza alla data prevista, e per questo lavoriamo ogni giorno”. Quanto a “un approfondimento condiviso con le Regioni per arrivare a un sistema di quarantena che garantisca di più e favorisca la didattica in presenza e non la Dad, da parte del Governo c’è sempre stata la disponibilità e lo faremo anche questa volta in un percorso condiviso e con un obiettivo comune: riprendere le attività scolastiche il 10 gennaio e riprenderle in presenza”. Così il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa ospite del Tg4, ricordando come – sulla situazione dei ragazzi rispetto alla vaccinazione anti Covid – sottolinea che “nella fascia 12-19 anni il 73% è già vaccinato, dunque oggi abbiamo un quadro già diverso rispetto a qualche settimana fa”.

Nulla è stato detto” nel corso dell’incontro tra il ministro del’Istruzione Patrizio Bianchi e i sindacati “in merito alle misure che saranno prese domani in Consiglio dei Ministri per il rientro a scuola il 10 gennaio. Un silenzio, dopo il vertice di Palazzo Chigi sul tema (ragione per la quale la riunione è stata spostata di un’ora e mezza) che i sindacati non attendevano, giudicato uno sgarbo istituzionale”. Così Pino Turi di Uil scuola.

“Su questo tema – ha detto Turi – il ruolo del sindacato è di tutela della salute dei lavoratori e della comunità scolastica. Nessun dato ufficiale è stato diffuso sui contagi a scuola e sul tracciamento. L’accordo firmato (su distanziamento, aereazione, tracciamento, presidi sanitari) è rimasto sostanzialmente inattuato. Bisogna tornare a pensare alle persone. Dobbiamo ricordare – ha detto Turi – contestualmente alla messa in sicurezza della scuola, anche la condizione dei tanti lavoratori fragili che non ricadono nelle condizioni di tutela normativa, non hanno scelta e stanno pagando già un prezzo in termini di riduzione dello stipendio. Noi le domande le abbiamo poste, insieme con proposte concrete, ciò che mancano sono le risposte”.

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