Fico, "l’Ue ha distrutto la Grecia". Una balla - QdS

Fico, “l’Ue ha distrutto la Grecia”. Una balla

Carlo Alberto Tregua

Fico, “l’Ue ha distrutto la Grecia”. Una balla

venerdì 17 Aprile 2020

Il dibattito politico si centra su una questione errata: gli “Eurobond”. Di che si tratta? Si dovrebbe costituire un organismo europeo in grado di raccogliere risorse da parte dei 27 membri e quindi essere in condizione di emettere titoli da vendere sul mercato mondiale, in quanto assistiti dalla garanzia degli stessi Stati comunitari.
In primo luogo, tale organismo non esiste: quindi immaginiamo il tempo che occorra per costituirlo, dotarlo di organizzazione e burocrazia, nonché per conferirgli le risorse finanziarie necessarie per formare il suo patrimonio che, come prima anticipato, dovrebbe servire come garanzia all’emissione degli “Eurobond”.
In secondo luogo, non si capisce perché si debba costituire un altro organismo, con tutti gli oneri di gestione conseguenti, quando già esistono strutture pienamente funzionanti come la Banca centrale europea, il Fondo monetario internazionale, la Banca europea per gli investimenti e altri, che servono proprio a finanziare i Paesi in difficoltà. Evidentemente il presidente Conte ha preso un abbaglio giustificato dal fatto che egli è un giurista e non un economista.

Nel 2011/2012 fu definitivamente approvato il Meccanismo europeo di stabilità (Esm) che ha proprio la funzione di finanziare i Paesi che si trovano in stato di pre-default. Tale meccanismo prevede che i finanziamenti siano soggetti a condizionalità (si tratta di una cattiva traduzione di condizioni).
Tali condizioni hanno la funzione di garantire la redimibilità dei prestiti, cioé la loro restituzione. Tale credibilità può avvenire solo se lo Stato in difficoltà rimette a posto i propri conti, riequilibrando entrate ed uscite, promuovendo la crescita e lo sviluppo, che generano aumento delle entrate fiscali.
E per controllare che tale riequilibrio dei conti dello Stato moroso avvenga, occorre verificare gli step di attuazione, cui vengono condizionate le rate del finanziamento.
Costringere uno stato sballato a rimettersi nella carreggiata dell’equilibrio economico-finanziario, è un modo saggio, perché come una famiglia dissipatrice non si può finanziare all’infinito anche se continua a dilapidare, così uno Stato che dilapida deve essere rimesso sulla retta via.
Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha fatto una dichiarazione sbagliata, con ciò dimostrando la sua incompetenza economica: “L’Ue ha rovinato la Grecia”.
Ma come si può affermare una simile bugia quando è facilmente rilevabile che, dal momento in cui il Paese ellenico è stato costretto dalla Troika (Commissione europea, Bce, Fmi) a rimettere a posto i propri conti, dopo un periodo di grandi sacrifici per la popolazione, ha ricominciato a crescere, e proprio nel 2019 ha avuto un incremento del Pil del 2,2%, uno dei migliori fra gli Stati membri dell’Unione europea.
Se non avesse rimesso a posto i propri conti, non avrebbe ricevuto i finanziamenti comunitari e non sarebbe ripartito dalle ceneri come la famosa Araba fenice.
Sottolineamo questo fatto perché non è possibile che la stampa non abbia rilevato come l’esclamazione di Fico sia destituita di fondamento. Sono tutti allineati e coperti?

Torniamo al Mes. Nonostante i finanziamenti siano soggetti a condizionalità, tuttavia per un caso di emergenza come quello attuale, è consentito agli Stati di ottenere finanziamenti senza.
L’Italia, per esempio, potrebbe ottenere 35/36 miliardi pari al 2% del Pil. Ora, perché rinunziare a questo prestito a costo zero, in quanto per esso non dovrebbero essere corrisposti interessi di sorta? Si tratta dell’ennesima stupidata pronunziata da chi teme che però le condizioni potrebbero venire dopo.
Non è così, perché il prestito è una sorta di contratto e nel contratto vi sono scritte le norme che non possono essere variate dai due contraenti, in questo caso Europa e Italia. Certo, l’importo di cui prima non sarà sufficiente per affrontare l’enorme buco di Pil del nostro Paese, stimato intorno al 9% per l’Italia, pari a circa 150 miliardi, però è già qualcosa.
Gli “Eurobond” sono dunque una chimera. Non arriveranno mai. Conte su essi ha giocato il suo futuro politico come in una partita a poker. Abbiamo, però, l’impressione che l’Europa vedrà il suo bluff, con tutte le conseguenze del caso.

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