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Sequestrati 22 cavalcavia a rischio crollo sulla Palermo-Messina

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Sequestrati 22 cavalcavia a rischio crollo sulla Palermo-Messina

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venerdì 05 Marzo 2021

Il gip di Barcellona Pozzo di Gotto ha ordinato il sequestro preventivo di ventidue cavalcavi a rischio crollo che ricadono sull'autostrada A20

Il gip di Barcellona Pozzo di Gotto ha ordinato il sequestro preventivo di ventidue cavalcavi a rischio crollo che ricadono sull’autostrada A20 Messina-Palermo, nel Messinese.

Il provvedimento è stato eseguito dalla Polizia Stradale. I cavalcavia sono stati affidati in custodia – dice la polizia – agli enti fruitori del piano viabile e sottoposti a limitazioni di traffico al fine di limitarne la capacità portante in attesa dei necessari interventi funzionali e delle operazioni di ripristino.

Quattro persone sono state denunciate per omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina.

«Come già ribadito in altre occasioni, bene che la magistratura resti attenta alle vicende del Consorzio autostrade siciliane, ente che paga il prezzo di lunghi anni senza bussola con evidenti ricadute sui servizi ai cittadini. Oggi però proprio il raffronto con l’eredità del passato ci consente di apprezzare appieno l’inversione di tendenza che, sul piano gestionale e infrastrutturale, il governo Musumeci, ha pazientemente impostato e attuato».
Lo dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, relativamente al sequestro preventivo di 22 cavalcavia dell’A20 Messina Palermo, emesso dal giudice per le indagini preliminari di Barcellona Pozzo di Gotto su richiesta della Procura.

«Su 17 dei 22 cavalcavia dell’A20 posti sotto indagine, sono già in corso degli interventi di manutenzione. Su altri tre sono in corso indagini e carotaggi, mentre dei restanti due sovrappassi, il primo è un cavalcavia ferroviario su cui il Cas non può intervenire, e sul secondo sono stati già eseguiti lavori di messa in sicurezza degli appoggi. Sotto la vigilanza del governo Musumeci, dunque, monitoraggio e rilievi sono costanti per garantire la sicurezza di tutti e, del resto, in alcuni casi si già provveduto all’inevitabile demolizione di cavalcavia ammalorati, come a Spadafora e Venetico. Lasciamo dunque lavorare la Procura, ma è altresì opportuno sottolineare che, sul piano di sicurezza e manutenzione, la nuova governance del Cas, anche ai suoi più alti vertici dirigenziali, ha dato oggi prova di buona volontà e fattività. L’ente fornirà una relazione puntuale e tempestiva sulle condizioni strutturali e di sicurezza dei manufatti». 

GLI INDAGATI

Gli indagati sono il direttore generale del Consorzio autostrade siciliane, Salvatore Minaldi, l’ex direttore generale Salvatore Pirrone (in periodi che vanno dal gennaio 2015 al marzo 2018), l’ex direttore dell’area tecnica e di esercizio Giovanni Raffa (dal 5 febbraio 2019 al 31 gennaio 2020) e l’ex presidente del Cas Alessia Trombino.
Nell’ordinanza il gip Salvatore Pugliese, riferendosi alla condizione delle strutture parla di situazioni “critiche talmente evidenti che i consulenti hanno rilevato il pericolo urgente per il crollo e la rovina in termini di alta probabilità, e tanto sulla base dei rilievi visivi, avendo gli stessi chiarito come, ai fini delle loro conclusioni, non è stata necessaria alcuna indagine strumentale o valutazioni di calcolo”. La stabilità delle strutture portanti, secondo i consulenti, sarebbe a rischio trattandosi “di un processo di degrado attivo già da tempo tanto che le condizioni di ammaloramento hanno raggiunto un livello tale che si è già manifestata l’espulsione del copriferro con conseguente produzione di calcinacci”.

“Com’è ormai noto, teniamo in grande considerazione il tema della sicurezza infrastrutturale di ponti, viadotti e cavalcavia; tanto è vero che tutte le strutture indicate nel sequestro, nessuna esclusa, sono interessate già da tempo o da interventi di manutenzione seguiti da esperti ingegneri strutturisti, o ancora da rilievi e indagini scientifiche, condotte tenendo in considerazione anche le linee guida fornite dal Ministero”. Lo dice Salvatore Minaldi direttore generale del consorzio autostrade siciliane dopo il sequestro dei cavalcavia nel Messinese perchè a rischio crollo. “L’indagine a tappeto avviata, che in verità interessa la totalità della nostra rete autostradale – prosegue – ha già fornito i primi esiti a seguito dei quali, com’è noto, siamo intervenuti dove era necessario in modo celere e deciso. Nel dettaglio sono 21 le strutture oggetto di indagine, tutte attraversate da strade non di nostra competenza. Di queste 21, 17 sono attualmente oggetto di interventi di manutenzione ordinaria, progettati da ingegneri e approvati secondo le normative vigenti. Per 3 sono in corso indagini strutturali approfondite sulla scorta delle segnalazioni rilasciate dai progettisti. Infine, su l’ultimo rimanente si è già intervenuto sulle selle di appoggio alle travi”.

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