Service-Learning, una didattica vicina ai giovani - QdS

Service-Learning, una didattica vicina ai giovani

redazione

Service-Learning, una didattica vicina ai giovani

sabato 06 Maggio 2023

Il Service-Learning è una modalità di apprendere, in modo attivo, attraverso l’esperienza

Il Service-Learning ha un ruolo centrale nella proposta educativa di Eniscuola e del progetto in questione. Ma di cosa si tratta esattamente? Quali benefici porta laddove viene applicato? A spiegarlo è Irene Culcasi, assegnista di ricerca presso la LUMSA e coordinatrice area progetti e ricerca della Scuola EIS.

“Il Service-Learning è una proposta educativa che si rivolge a studenti di qualsiasi età. Si va dalla scuola dell’infanzia, quindi dai tre anni d’età, fino all’università. Inoltre, adesso si sta pian piano diffondendo nel mondo del lavoro. Il Service-Learning è una modalità di apprendere, in modo attivo, attraverso l’esperienza. L’idea di base è quella di leggere e comprendere bisogni e problemi della comunità, provando a contribuire alla loro risoluzione. Lo strumento per farlo, in questo caso, sono le discipline scolastiche. Attraverso questo strumento – prosegue – si interviene nella realtà, la si capisce meglio. Un processo che, poi, permette di agire insieme alla comunità di riferimento per ottenere un risultato, un miglioramento”.

Il potenziale di questa proposta pedagogica è stato evidente proprio nelle fasi dell’emergenza pandemica, quando ha preso il via la collaborazione. Sulla scorta di questi risultati importanti, “Eniscuola- prosegue Culcasi – ha chiesto di portare il Service-Learning nel contesto di Gela, tramite un progetto di comunità. Motivo per cui abbiamo incontrato gli attori sociali del territorio: associazioni, famiglie, istituzioni”.

L’obiettivo del progetto, che mette la scuola al centro, è duplice: da un lato portare l’attenzione sui bisogni che i ragazzi sentono importanti, dall’altro far condurre proprio agli studenti l’azione trasformativa con il supporto degli adulti”. E quali sono i benefici di questa proposta educativa?: “Riguardano vari ambiti, come ad esempio l’innovazione e la didattica, per far sì che sia sempre più vicina al linguaggio dei giovani, poco trasmissiva e basata sull’esperienza. Allo studente si chiede di riflettere criticamente su quello che sta studiando perché gli è utile per rispondere a suoi bisogni reali. Poi c’è un’area di impatto che riguarda la comunità, che viene coinvolta da subito. Non si tratta di individuare un bisogno e dare una risposta calata dall’altro, la risposta va costruita insieme. A Gela, ad esempio, è già emersa, dal confronto tra docenti e ragazzi, la necessità di riqualificare alcune aree e di ripristinare il decoro urbano”.

“Un’altra area di impatto – aggiunge – è quella del rafforzamento delle relazioni e del dialogo tra i giovani, aspetto che nel progetto S.I.DE.R.A. è curato anche tramite il programma Cittadinanza di Scholas Occurrentes”. Un percorso che permette di “rompere le barriere” e di andare oltre i ruoli prefissati che possono esistere nel contesto scolastico, per agire poi concretamente nella realtà.

Il Service-Learning cambia e rafforza le modalità comunicative tra istituzioni come scuole e Comune, fa sì che tutti si sentano parte di un qualcosa di più grande e siano portati ad agire – ognuno secondo le proprie competenze – per il bene comune. Gli studenti, di qualsiasi età, che hanno preso parte a questi progetti si sono sentiti apprezzati dai grandi per il loro impegno e le loro proposte, hanno capito la differenza tra sogno individuale e sogno collettivo e quindi hanno compiuto un ‘passaggio’ dalla logica dell’io a quella del noi. E, cosa più importante, hanno compreso che le lamentele fine a se stesse non cambiano nulla e che, invece, ognuno di noi deve provare ad agire per cambiare ciò che non va”.

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