Servizi sociali, in Sicilia si spende poco: e nelle altre regioni?

Servizi sociali, in Sicilia spesa al lumicino. E a Bolzano si spende 7 volte di più

Antonino Lo Re

Servizi sociali, in Sicilia spesa al lumicino. E a Bolzano si spende 7 volte di più

Michele Giuliano  |
domenica 30 Luglio 2023

Addirittura per le "dipendenze" si spende meno di mezzo milione di euro, cifra quasi inesistente

In Sicilia nel 2020 sono stati spesi appena 82 euro a persona in servizi sociali. Pochissimo, veramente pochissimo: la media italiana è di 144 euro, quindi quasi il doppio. In molte regioni si supera ampiamente questa cifra: a Bolzano si arriva a 584 euro, in Trentino Alto Adige a 413 euro, in Friuli Venezia Giulia a 286 euro. Peggio della Sicilia, soltanto la Calabria, con soli 28 euro, la Basilicata, a 54 euro, la Campania a 66 euro e l’Abruzzo a 71. Per ripartizione geografica, è il Sud a segnare i numeri peggiori, con una media di 66 euro, seguito dalle Isole a 132, risollevate dalla Sardegna, in cui si spendono 283 euro a persona. Il Nord Est, invece, registra il valore più alto, a 184 euro di media.

In Sicilia quota di spesa irrisoria

In percentuale, sul totale nazionale, in Sicilia, si spende appena il 5%, poco meno di 400 milioni di euro, più un 15,5% aggiunti come contributo dalla Regione Sicilia. Di questi, circa 150 milioni vengono spesi per famiglie e minori, e 112 milioni per i disabili. Altri 54 milioni vanno invece a tutti quei sostegni collegati ai casi di povertà, disagio sociale e senza dimora; 37 milioni, invece, vanno agli anziani. In ultimo, 5 milioni vengono spesi in supporto agli immigrati, mezzo milione per le dipendenze varie, e quasi 10 milioni per la categoria residuale definita “multiutenza”. I dati vengono dall’ultimo rapporto Istat sulla spesa dei Comuni per i servizi sociali, che evidenzia l’estremo divario territoriale tra le varie regioni italiane.

I Comuni garantiscono a loro spese

Nonostante questo, sono i Comuni a garantire buona parte delle prestazioni assistenziali, circa il 68% di quelle totali offerte ai cittadini. La distribuzione della spesa in Sicilia è leggermente diversa:  la spesa maggiore  va al sostegno a famiglie e minori, il 37,2% nel budget dei Comuni; mentre la spesa per gli anziani scende al 9%. Più alte della media, il 7,6%, sono le spese per “Immigrati, Rom, Sinti e Caminanti”, e per la povertà, al 13,2% del budget totale; ancora, ai disabili va il 30,2%  del totale. Il contributo regionale va praticamente tutto a questa categoria: 14,2 milioni sui 15,5 totali, mentre la rimanenza è destinato agli immigrati. Quel che lascia perplessi ancor di più è la cifra quasi irrisoria spese per le dipendenze, quindi droghe, ludopatie, alcolismo: appena 414 milioni di euro, in tutta evidenza non bastevole in un territorio dove questo fenomeno ha un pesante impatto sociale.

I dati nazionali

A livello nazionale, i Comuni utilizzano circa 3 miliardi al sostegno di famiglie e minori (il 37,5% per cento del totale), mentre 2 miliardi vanno ai disabili (35%) e 1,25 miliardi per l’assistenza agli anziani (15,6%). Ancora, 980 milioni per la categoria “immigrati, Rom, sinti e caminanti” (4,2%); 21,7 milioni, lo 0,3%,sono destinati alla gestione delle dipendenze, mentre 430 milioni a servizi vari “multiutenza” (5,3%). Rispetto al 2019, le cifre si sono mantenute sostanzialmente stabili, tranne che per l’area povertà, passata da 555 a 983 milioni, ovvero un passaggio dal 7,4 al 12,2% della spesa complessiva.

I buoni spesa

Solo nel 2020, infatti, i beneficiari dei buoni spesa dichiarati dai Comuni sono stati oltre 743 mila, nel 95% dei casi classificati come interventi per la povertà e il disagio adulti, per un importo complessivo di oltre 275 milioni di euro. Tutto dovuto alla pandemia e al lockdown, e alla conseguente crisi economica, che ha colpito moltissime famiglie, in tutta la penisola, e in particolare al Sud, dove la condizione economica generale era già provata. Il 2020 è stato un anno di svolta in negativo, in cui molti hanno visto le proprie speranze per il futuro congelarsi in attesa di comprendere cosa sarebbe successo. Molte imprese, poi, hanno dovuto fermarsi, cosa mia successa prima, con risvolti sconosciuti e imprevedibili.

Foto di Leroy Skalstad da Pixabay

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