Sicilia, aiuti per le aree di crisi industriale non complessa - QdS

Sicilia, aiuti per le aree di crisi industriale non complessa

Antonino Lo Re

Sicilia, aiuti per le aree di crisi industriale non complessa

venerdì 07 Giugno 2019

Finanziamenti del Mise in un accordo di programma con Invitalia. Il bando per rilanciare le attività imprenditoriali e l'occupazione, riguarda i Comuni della Regione Siciliana riconosciuti come aree di crisi industriale non complessa

PALERMO – Gli imprenditori interessati a investire nelle aree di crisi industriale non complessa della Sicilia, potranno presentare domanda per richiedere i finanziamenti messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo economico e dalla Regione, nell’ambito di un accordo di programma sottoscritto con Invitalia. Il bando che prevede di rilanciare le attività imprenditoriali, salvaguardare i livelli occupazionali e sostenere programmi di investimento, riguarda i Comuni della Regione Siciliana riconosciuti quali aree di crisi industriale non complessa ai sensi del decreto direttoriale 19 dicembre 2016.

Le aree interessate riguardano i territori dei sistemi locali del lavoro di: Agrigento, Alcamo, Bivona, Brolo, Cammarata, Campobello di Licata, Capo d’Orlando, Catania, Enna, Giarre, Grammichele, Ispica, Lentini, Leonforte, Lercara Friddi, Messina, Milazzo, Mistretta, Mussomeli, Naro, Noto, Palermo, Partinico, Paternò, Patti, Petralia Sottana, Ragusa, Salemi, Sant’Agata di Militello, Santo Stefano di Camastra, Scordia, Siracusa e Trapani.

La misura, in sintesi, promuove la realizzazione di una o più iniziative imprenditoriali nel territorio dei Comuni sopracitati, finalizzate al rafforzamento del tessuto produttivo locale e all’attrazione di nuovi investimenti. Le risorse finanziarie disponibili ai fini della concessione delle agevolazioni ammontano complessivamente a 15.565.686,80 euro e sono destinate alla realizzazione di progetti di conversione e riqualificazione di impianti produttivi, in misure per la tutela ambientale, in innovazione dell’organizzazione e in programmi occupazionali, che hanno l’obiettivo di salvaguardare e aumentare il numero di addetti alla produzione.

Il finanziamento agevolato è concesso per un valore pari al 50% degli investimenti ammissibili. L’importo massimo del contributo in conto impianti e dell’eventuale contributo diretto alla spesa è determinato, in relazione all’ammontare del finanziamento agevolato, nei limiti delle intensità massime di aiuto previste dal Regolamento Gber, fermo restando che la somma del finanziamento agevolato, del contributo in conto impianti, dell’eventuale contributo diretto alla spesa non può essere superiore al 75% degli investimenti ammissibili. Il contributo in conto impianti e l’eventuale contributo diretto alla spesa sono complessivamente di importo non inferiore al 3% della spesa ammissibile.

Le domande di accesso potranno essere presentate all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.a. (Invitalia), fino alle 12 del 2 luglio 2019, secondo modalità e con modelli indicati nell’apposita sezione dedicata alla legge n. 181/1989 del sito internet dell’Agenzia. Possono essere presentate da imprese già costituite in forma di società di capitali, dalle società cooperative di cui all’art. 2511 e seguenti del codice civile e dalle società consortili di cui all’art. 2615-ter del codice civile.

Per quel che riguarda il Sud, oltre la Sicilia, sono previsti incentivi per pmi in fase di start up e di avviamento, già costituite da massimo cinque anni o da costituire, anche per la Sardegna. In questo bando sono ammesse agevolazioni per le imprese operanti nel settore della ricettività e del turismo che effettuino investimenti materiali e immateriali: sono finanziabili beni strumentali produttivi, servizi, formazione e spese rientranti nel capitale circolante.

Il valore minimo di investimento è di 15 mila euro. Il contributo è pari al 50% dell’investimento a fondo perduto: le domande dovranno essere presentate entro il 30 giugno.

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