Sangue, nell’Isola servono donatori e medici “Grosse difficoltà nelle Città metropolitane” - QdS

Sangue, nell’Isola servono donatori e medici “Grosse difficoltà nelle Città metropolitane”

Chiara Borzi

Sangue, nell’Isola servono donatori e medici “Grosse difficoltà nelle Città metropolitane”

mercoledì 14 Giugno 2023

In occasione della Giornata mondiale del donatore, interviene al QdS il presidente di Avis Sicilia, Salvatore Calafiore

PALERMO – Oggi, come ogni 14 giugno, ricorre la Giornata mondiale del donatore di sangue, istituita dall’Organizzazione mondiale della Sanità nel 2005 per sensibilizzare sull’importanza che i donatori e le donazioni rivestono per quanti necessitano di trasfusioni sicure. In Sicilia Avis continua a svolgere un’attività fondamentale per la sensibilizzazione alle donazioni, nella raccolta, incidendo sulla qualità della vita dei siciliani che hanno bisogno di sangue ma anche migliorando quella dei cittadini che volontariamente donano. è un’azione totalmente gratuita, sostenuta dal personale medico regionale, ma soprattutto dai volontari ed fondamentale una corretta la collaborazione con i presidi sanitari del territorio. La realtà regionale di Avis conta sulla forza di queste direttrici, ma attraversa ormai da tempo un periodo di crisi molte volte segnalato dal presidente regionale, Salvatore Calafiore.

Presidente, qual è la situazione delle donazioni in Sicilia? Quest’estate avremo sangue a sufficienza?
“Nel periodo estivo registriamo sempre una flessione nell’ambito delle raccolte, ma quest’anno dovremo anche rinunciare alle circa 3.500 sacche provenienti annualmente dall’Emilia Romagna per via delle note difficoltà vissute dalla regione. In particolare avremo grosse difficoltà all’interno delle tre province metropolitane, Messina, Catania e Palermo dove è complesso organizzare l’attività di raccolta. Porto un semplicissimo esempio, ma esemplificativo: a Palermo abbiamo cancellato 365 appuntamenti programmati per mancanza di medici ed infermieri. è un problema grossissimo. In passato lo avevamo risolto con l’aiuto dell’azienda Policlinico ‘Paolo Giaccone’ che ci dava una mano inviando personale, ma per un problema burocratico oggi siamo nuovamente bloccati. Continuiamo a cancellare raccolte e in prossimità dell’estate sconteranno questa difficoltà i 2.700 talassemici siciliani che hanno bisogno di trasfusione ogni 25 giorni”.

Quali sono le province più carenti?
“Sono Messina, Palermo e Catania. L’assenza di personale sanitario interessa il palermitano, mentre a Messina e Catania non si riesce a raccogliere la quantità necessaria di sangue per soddisfare il bisogno delle due stesse città. Specialmente a Messina il sangue raccolto non copre, ad esempio, le esigenze del Papardo. Le Avis del territorio non riescono a risolvere questa problematica”.

Cosa Avis Sicilia sta facendo per promuovere la cultura della prevenzione?
“Stiamo facendo molto, ma le attività di promozione sono limitate. Quando troviamo istituti scolastici aperti e sensibili al tema, come le circa 70 scuole su cui abbiamo avviato i progetti quest’anno, non siamo in grado di procedere neppure con le pre donazioni per assenza di personale medico e di infermieri. Raggiungiamo ottimi risultati in termini di sensibilizzazione ed educazione alla donazione dei ragazzi, ma arriviamo al punto di non essere compresi neppure dai soci Avis presenti sul territorio. Se manca il sangue, si trovano i donatori, come si fa ad accettare che manchino le donazioni perchè non si trova personale sanitario? Mi duole dirlo, ma registriamo anche una diversità di approccio tra le varie direzioni generali Asp. In alcune è stato possibile costruire dialogo e unità di intenti, in altre province veniamo considerati un’interferenza. Avis in Sicilia chiede solo di fare quello che sa fare: cioè diffondere la cultura della donazione, soprattutto in previsione del dato secondo cui l’87 per cento delle raccolte siciliane sono garantite dalle associazioni”.

Quanti sono i volontari Avis in Sicilia. Sono stati avviati progetti di servizio civile?
“Ogni anno circa 70 ragazzi arrivano dal Servizio civile e vengono inseriti presso le sedi territoriali. Sono ragazzi che vengono formati non solo immaginando un inserimento futuro nel mondo del lavoro, ma in particolare nelle attività del terzo settore. Al termine del Servizio civile molti restano nell’ambiente, riuscendo anche a ricoprire ruoli imprescindibili per le attività di Avis”.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017