Sicilian Munnizza - QdS

Sicilian Munnizza

Antonino Lo Re

Sicilian Munnizza

Giovanni Pizzo  |
giovedì 05 Ottobre 2023

Se c’è una cosa che proprio non sappiamo gestire in Sicilia è la cosiddetta “Munnizza”. Certo anche nell’acqua non eccelliamo, ma vi siete chiesti perché?

Se c’è una cosa che proprio non sappiamo gestire in Sicilia è la cosiddetta “Munnizza”. Certo anche nell’acqua non eccelliamo, ma vi siete chiesti perché?

Perché noi siamo una regione povera, scarsi invasi, tubazioni fatiscenti, dighe che somigliano a cattedrali nel deserto. Ed anche sulla gestione dei rifiuti siamo scarsi. Essendo poveri non ci siamo abituati a produrre rifiuti. Noi riciclavamo tutto una volta. Con la “muddica” di pane, di fatto uno scarto, noi “atturrandola” ci facciamo cento ricette, dai ripieni delle sarde a beccafico agli involtini alla siciliana. Tutto il mondo butta le foglie delle zucchine, noi ci facciamo la pasta con i tenerumi. Noi eravamo abituati a mangiarci gli scarti della tavola dei ricchi, e producevamo poco rifiuto organico. Ora che da qualche decennio abbiamo i supermercati siamo pieni di immondizia, prima bevevamo al cannolo, ora bottiglie di acqua in plastica a tempesta. Ma non siamo più tanto poveri da poco tempo, un po’ lo siamo ancora, ma non nel consumismo, e non abbiamo capito che più consumiamo più produciamo rifiuti. E mica possiamo metterli tutti sottoterra. Abbiamo riempito tutti i buchi dell’isola, e stiamo costruendo potenziali ecomostri ambientali chiamati discariche.

Ma se c’è qualcuno che di rifiuti non ne capisce nulla è la politica regionale. Dopo anni di piani rifiuti mai realizzati, Ato rifiuti, società di gestione, aziende ambientali fallite, termovalorizzatori mai realizzati, che si faranno forse dopo il Ponte sullo Stretto, la politica regionale è passata sui rifiuti alla schizofrenia. Pochi mesi fa la maggioranza di questo governo, non di un altro, aveva approvato un emendamento che teneva a distanza chilometrica gli impianti dai centri abitati dell’isola. Ora il governo regionale vuole abolire la norma voluta ed approvata dalla maggioranza che esprime lo stesso governo.

Nel frattempo la CTS, commissione tecnico scientifica, sulla base della norma approvata, aveva rigettato tutti i progetti presentati precedentemente, e quindi se la nuova norma del governo, che abolisce la prima, venisse approvata il turno dei progetti da esaminare ricomincerebbe daccapo. Un eterno gioco dell’oca sulla munnizza. Se non ci fosse da piangere, in una Regione capitale della lordura, con i turisti che si fanno i selfie davanti alle montagne di rifiuti in ogni dove, ci sarebbe da fare una pièce grottesca. L’unica soluzione sarebbe mandare un commissario del governo nazionale che sia nato a Bolzano, e che non abbia parenti fino al decimo grado siciliani. E nemmeno cognati acquisiti. Avete mai visto sacchetti d’immondizia in strada a Bolzano? Ma cosa fanno con la “munnizza”? Se la mangiano?

E se la soluzione non fosse la termovalorizzazione, ma fosse la frittura? In fondo noi siciliani friggiamo di tutto. Anzi facciamo così, prima li impaniamo nella mollica, che a noi ci piace, i rifiuti e poi li friggiamo, tipo arancine. Caspita ho detto arancine! Ora ci vorrà una norma regionale per decidere se i rifiuti, impanati e fritti, si debbano chiamare arancine o arancini. Ci metteremo almeno vent’anni a decidere la norma. Anche i figli dei turisti si potranno fare i selfie con dietro la montagna dei rifiuti.

Così è se vi pare

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