La Regione si prepara a varare un disegno di legge a favore dei siciliani all'estero. Ecco cosa conterrà al suo interno.
L’occasione propizia è stata il 28 giugno scorso a Palazzo d’Orleans, in occasione della manifestazione “Sicilia Diffusa” organizzata dagli Ersu siciliani insieme alla Confederazione siciliani nord America: la Regione sta pensando a un disegno di legge sui siciliani all’estero.
Ad annunciarlo, durante l’appuntamento, è stato l’assessore regionale alle Emigrazioni e alle Politiche Sociali della Regione Siciliana, Nuccia Albano. Lo scopo? Quello di affrontare tutte quelle tematiche tanto care ai siciliani che, per motivi di lavoro, studio o famiglia, abitano oltre i confini nazionali.
Il Governo isolano varerà quindi a breve un disegno di legge che mirerà a tutelare gli interessi dei siciliani in ogni parte del mondo.
Verso una Consulta dei siciliani all’estero
Il primo passo, così come illustrato dall’esponente dell’amministrazione Schifani, sarà quello di provvedere al rinnovo della Consulta regionale dell’Emigrazione, organismo costituito dalla Regione Siciliana il 4 giugno 1980 con un’apposita legge (la Sicilia è stata la prima Regione italiana a istituirla) con l’intento di realizzare “provvedimenti in favore dei lavoratori emigrati e delle loro famiglie” e “studiare le cause” del fenomeno migratorio.
La Consulta regionale è stata riattivata nel 2021 durante il periodo di emergenza pandemica da Covid-19. Adesso, però, il Governo regionale mira a riformare la Consulta attraverso una “conversione” in Consulta dei siciliani all’estero.
L’obiettivo sarà quello di essere sempre più efficaci nel captare le richieste e i bisogni dei cittadini residenti lontano dalla Sicilia e di “svecchiare” un organismo istituito ormai 43 anni fa e bisognoso di revisione. Ma non solo.
Gli altri contenuti del disegno di legge
All’interno del disegno di legge per i siciliani all’esterno saranno contenuti provvedimenti volti a rafforzare l’identità culturale della Sicilia, alla promozione di politiche finalizzate al reinserimento nell’Isola degli emigranti che hanno deciso di farvi ritorno e la creazione di un Registro delle associazioni.
Figurano, inoltre, la possibilità di destinare dei mutui-casa e la realizzazione di un fondo di rotazione per chi intende mettere in piedi un’impresa una volta rientrato in Sicilia.
Quanti sono i siciliani all’estero
Secondo il rapporto “Italiani nel mondo 2022” della fondazione Migrantes, i cittadini siciliani all’estero sono 808.844 (426.731 uomini e 382.113 donne) e rappresentano la fetta più nutrita degli italiani che vivono al di là dei confini nazionali, ben il 13,9% del totale.
Soltanto nel corso del 2021, in base alle registrati all’AIRE (Anagrafe degli Italiani all’Estero) i siciliani che hanno abbandonato l’Isola sono stati 7.751, pari al 9,3% delle partenze complessive dello Stivale.
I numeri non corrispondono alla realtà perché? I pensionati dipendenti pubblici “cassa inpedap” che vivono nei 21 stati della unione europea molti non sono iscritti all’ A. I. R. E. differenza di quelli extra U. E e degli ex lavoratori area “privati” cassa Inps (art. 18), in pagano le tasse comprese le addizionali comunali, provinciali e comunali in Italia (art.19) e per questa ragione perché avere assicurazioni sanitarie e sociali aggiuntive nei paesi in cui per la maggior parte dell’anno vivono?