Sospesa "Stroke Unit" dell'ospedale di Caltagirone, ecco perché

Ennesima batosta per la sanità siciliana, sospesa Stroke Unit per ictus all’ospedale di Caltagirone

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Ennesima batosta per la sanità siciliana, sospesa Stroke Unit per ictus all’ospedale di Caltagirone

Salvo Catalano  |
martedì 01 Agosto 2023

Sospesa Stroke unit per gli ictus di Caltagirone: ecco l'ultima triste novità sulla sanità siciliana e cosa significa per i pazienti.

Da oggi 1 agosto, all’ospedale di Caltagirone è sospesa temporaneamente la Stroke Unit di Neurologia, perché non ci sono sufficienti medici. La Stroke unit è l’unità che si occupa principalmente di ictus ischemico o emorragico e il cui tempestivo intervento spesso fa la differenza tra rimanere paralizzati o no.

Un altro grave colpo alla sanità siciliana dovuto alla cronica mancanza di personale medico, situazione che si aggrava in estate.

Sospesa “Stroke Unit” dell’ospedale di Caltagirone

A comunicare la notizia ieri – con una breve nota inviata alle sale operative del 118, al responsabile regionale della rete Stroke e alla direzione dell’Asp di Catania – è stata la direzione medica del presidio sanitario di Caltagirone. Il documento non può far altro che denunciare quanto già fatto presente dalla Unità operativa complessa di Neurologia, e cioè che non ci sono medici sufficienti a garantire i turni di guardia e di pronta reperibilità. Dopo alcune recenti dimissioni sono rimasti solo in quattro, compreso il direttore del reparto. Di fatto a garantire i turni in emergenza sono solo in due.

Una situazione che determina una “sospensione cautelativa, non potendo più garantire la continuità assistenziale ai pazienti ricoverati e a quelli che dovessero accedere al pronto soccorso in emergenza/urgenza”. Scatteranno quindi eventuali trasferimenti in ambulanza in altri ospedali.

Le autorità sanitarie corrono ai ripari

Affinché la sospensione della Stroke unit di Caltagirone possa rientrare il prima possibile, stamattina l’Asp di Catania ha riaperto i termini di un avviso già pubblicato lo scorso dicembre, per reclutare nuovi neurologi. Si tratta di un avviso per soli titoli per incarico a tempo determinato proprio all’ospedale di Caltagirone. In tutta Italia esiste una rete di Stroke unit dove vengono trattati gli ictus. Nell’Asp di Catania l’unico ospedale designato è Caltagirone.

Si tratta di una Stroke unit di primo livello, quello più semplice, dove c’è una guardia attiva h24 oltre a dei posti letto. La Stroke unit di primo livello è abilitata alla trombolisi, un trattamento farmacologico in infusione continua che ha la potenzialità di sciogliere il trombo. In questo caso la tempistica è fondamentale: per avere dei risultati il trattamento va fatto entro quattro ore e mezzo dalla comparsa dei sintomi. Intervenire nei tempi giusti fa spesso la differenza tra il ritorno a una vita autonoma dopo l’ictus o meno.

Le alternative

Sospesa l’attività a Caltagirone, le altre Stroke unit di primo livello più vicine sono quelle di Vittoria e Siracusa. A Catania ci sono due Stroke unit di secondo livello, all’ospedale Garibaldi Nesima e al Cannizzaro, dove oltre alla tombolisi si interviene anche con un trattamento più complesso, la tromboaspirazione o tromboectomia, durante il quale il trombo viene letteralmente aspirato. Spesso succede che il paziente viene subito trattato farmacologicamente in una Stroke unit di primo livello per poi essere trasferito in una di secondo livello.

La Stroke unit di Neurologia a Caltagirone è solo l’ultimo tassello che salta nel sistema sanitario siciliano in questa estate. In difficoltà anche i Servizi di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale degli ospedali di Caltagirone e Paternò, dove sono rimaste solo due dottoresse oltre al primario. Ad Agrigento la grave situazione del Pronto Soccorso ha portato alle dimissioni del primario e costretto l’Asp a chiedere l’aiuto di medici militari. Gli anestesisti mancano in tutti gli ospedali periferici. Mentre l’Assessorato regionale, per provare a mettere una pezza sull’emergenza nei pronto soccorso, di recente ha diramato una direttiva che mira a un maggiore coordinamento tra le aziende sanitarie cittadine, che soffrono meno della carenza di organico, e gli ospedali periferici.

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