Strada che collega Belpasso alla Statale 121 a rischio chiusura

Belpasso, strade industriali “nelle mani di nessuno”: il rettilineo Valcorrente diventa un caso

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Belpasso, strade industriali “nelle mani di nessuno”: il rettilineo Valcorrente diventa un caso

Simone Olivelli  |
giovedì 19 Ottobre 2023

Manutenzione affidata al Comune di Belpasso ma senza risorse. Il caso della strada di collegamento alla SS121 diventa metafora delle difficoltà delle amministrazioni locali.

“Chiudere la strada sarebbe una sconfitta per tutta la politica, noi, pur non essendo in Consiglio comunale, vogliamo provare a fare la nostra parte”. A Belpasso, in provincia di Catania, l’ipotesi di interdire la viabilità in una delle principali arterie che attraversano la zona industriale collegando il centro alle pendici dell’Etna alla Strada Statale 121, rischia di trasformarsi in metafora delle difficoltà che ormai da tanti anni affliggono le amministrazioni locali.

Strada che collega Belpasso alla Statale 121 a rischio chiusura

La storia è semplice: da un paio di anni, la manutenzione della strada – un lungo rettilineo denominato Valcorrente – è di competenza del Comune, che però non ha risorse sufficienti per prendersene cura. Il risultato è constatato dai tanti che ogni giorno la percorrono, per andare e tornare da Catania o recarsi nella vicina Paternò: avvallamenti, assenza di segnaletica orizzontale, nessuna illuminazione, tanta spazzatura.

Una situazione che va avanti da tempo e che a inizio settembre ha portato il sindaco Carlo Caputo a dichiarare, nel corso di una seduta del Consiglio comunale, di non escludere la possibilità di chiudere l’arteria se le condizioni generale, a partire dalla sicurezza, dovessero ulteriormente peggiorare.

La proposta del Movimento 5 stelle

Un mese e mezzo dopo l’annuncio di Caputo, il Movimento 5 stelle ha deciso di dire la propria con una proposta di mozione inviata al senato cittadino, nella consapevolezza che il documento debba essere accolto dai rappresentati politici locali, dopo che le ultime elezioni amministrative non sono andate come auspicato. “Benché il M5s non abbia conseguito un seggio in seno all’attuale consesso civico, sente la responsabilità di scongiurare il rischio paventato dal sindaco”, si legge nel documento inviato al primo cittadino e al presidente del Consiglio.

In tre pagine, gli attivisti ricostruiscono la storia del passaggio della competenza delle strade ricadenti nelle zone industriali dall’Irsap – l’Istituto regionale sviluppo attività produttive che nel 2012 si sostituì alle Asi – agli enti locali. “Con legge regionale siciliana n. 10 del 2018 di iniziativa governativa, l’Ars è intervenuta, senza interpellare prima i sindaci dei comuni isolani, per ridefinire la titolarità delle strade interne (e delle relative pertinenze) delle zone industriali in oggetto. In tal modo, il Governo Musumeci ha dato la copertura normativa al trasferimento della proprietà di tali arterie in capo i Comuni sui cui territori insistono tali poli produttivi”, sottolinea il Movimento 5 stelle, rimarcando come al passaggio di competenze “al Comune non sono stati assegnati fondi adeguati per la custodia, la gestione e la manutenzione di tali infrastrutture, con conseguente aggravio oggettivo per il bilancio comunale”. In altre parole, è come se la Regione avesse d’un tratto dato ai Comuni la bicicletta, preteso da loro che pedalassero, ma si fosse dimenticata i pedali.

Le richieste al sindaco Caputo

Il documento inviato al primo cittadino di Belpasso contiene anche una nota polemica, nella misura in cui per i pentastellati non è corretto affermare che l’attuale stato di cose è frutto soltanto di una imposizione della Regione. La legge del governo Musumeci, che fu votata anche da Giuseppe Zitelli, deputato belpassese e all’epoca appartenente alla maggioranza, ha ricevuto pareri favorevoli anche dalla passata amministrazione comunale, la cui area di appartenenza è vicina a quella di Caputo.

“A differenza di quanto proferito dall’attuale sindaco durante la seduta consiliare del 7 settembre che ha denunciato una presunta unilateralità del provvedimento della Regione Siciliana – si legge nel documento – la determinazione di trasferimento ha avuto il parere positivo della II commissione consiliare di Belpasso; inoltre, l’atto di trasferimento è stato formalmente approvato anche con delibera di Consiglio comunale n. 27 del 21 luglio 2020, all’unanimità, e con parole di favore da parte dell’ex Sindaco e di gran parte degli stessi consiglieri”.

Polemiche a parte, dai cinquestelle arriva l’invito alla giunta a rimettere in gioco la questione, anche sulla scorta di una recente sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittima la norma approvata nel 2018 dall’Ars. “La pronuncia dice espressamente che la norma è illegittima nella misura in cui non assegna le dovute e conseguenti coperture economiche ai Comuni beneficiari di detto trasferimento”, sottolineano i pentastellati, ricordando che, tra la cinquantina di Comuni che in Sicilia si trovano nella stessa situazione di Belpasso, un paio sono riusciti a ottenere l’annullamento del provvedimento di trasferimento dal Consiglio di giustizia amministrativa e contestualmente il riconoscimento da parte dell’Ars di un plafond per finanziare la manutenzione delle strade.

E se all’Ars il M5s ha fatto approvare in commissione Attività produttive un emendamento che trasferisce ai Comuni i proventi degli oneri di urbanizzazione e costruzione, che finora continuano a spettare all’Irsap, nell’immediatezza la richiesta fatta all’amministrazione Caputo è quella di chiedere all’Assemblea regionale siciliana un sostegno economico oltre che disporre l’annullamento della delibera con cui nel 2020 il Consiglio comunale di Belpasso accettò il trasferimento delle competenze.

Il Qds ha contattato Caputo per una replica sul caso della strada industriale di collegamento alla Statale 121 al centro del dibattito, ma il primo cittadino ha fatto sapere di non voler rilasciare dichiarazioni.

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