Studente carbonizzato a Pisa, gli esami non sostenuti e il mistero dei file - QdS

Studente carbonizzato a Pisa, gli esami non sostenuti e il mistero dei file

Ivana Zimbone

Studente carbonizzato a Pisa, gli esami non sostenuti e il mistero dei file

lunedì 02 Agosto 2021

Aveva soltanto 23 anni Francesco, troppo pochi per morire. la procura ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Ma si è suicidato o è stato ucciso? Tutti i dubbi

Continuano le indagini sulla misteriosa morte di Francesco Pantaleo, il giovane studente marsalese di 23 anni scomparso a Pisa e ritrovato carbonizzato alla periferia di San Giuliano Terme, comune dell’hinterland pisano. Nessuna traccia di liquido infiammabile vicino al cadavere, ma una ferita all’altezza del collo. Com’è morto e perché?

OMICIDIO O SUICIDIO?

A distanza di otto giorni dall’inizio delle indagini non si ha ancora alcuna certezza. L’autopsia, domani, potrebbe fornire ulteriori elementi e fare un po’ di chiarezza. Al momento l’ipotesi più accreditata resta quella del suicidio, ma anche in questo caso restano molti dubbi.

Il taglio sul collo del ragazzo che origine ha? Se ha deciso di darsi fuoco, com’è possibile che sul luogo del ritrovamento non sia stata trovata traccia d’innesco?
E ancora, che fine hanno fatto il suo zaino e il suo mazzo di chiavi? Sono stati distrutti dal rogo?

L’ulteriore stranezza che si è aggiunta in queste ultime ore è che i cani molecolari abbiano fiutato le tracce di Francesco Pantaleo al binario 3 della piccola stazione di San Rossore, dove transita un numero irrisorio di treni. Perché il giovane sarebbe passato da lì, per incontrare qualcuno? E quando?
Le telecamere lo hanno ripreso da solo a percorrere 5 km e 400 metri verso le campagne di San Giuliano, dove poi è stato ritrovato privo di vita, completamente carbonizzato.

LE DIFFICOLTA’ DI FRANCESCO PANTALEO E LA MATTINA DEL 24 LUGLIO

Lo studente aveva deciso di rimanere a Pisa, lontano dalla famiglia, anche durante il lockdown. Un dettaglio che non è sfuggito agli inquirenti.

Nella provincia toscana studiava Ingegneria informatica.
Le testimonianze raccontano di un ragazzo solare, educato, intelligente e volenteroso. Alle prese con un indirizzo universitario tutt’altro che semplice e con docenti molto esigenti.

Il giovane aveva detto alla famiglia di aver fissato già la data di discussione della tesi di laurea triennale. Ma all’appello, oggi, mancano alcuni esami fondamentali per il suo conseguimento.
Non era però fuori corso. Insomma, nonostante alcune piccole bugie, nella sua carriera accademica aveva sostenuto molti esami e pure con ottimo profitto.

Per motivi ancora da chiarire, Francesco Pantaleo è uscito l’ultima volta dall’appartamento – che condivideva con altri studenti – sabato 24 luglio alle 10.30. Lì ha lasciato tutto: soldi, documenti, telefonino, e persino gli occhiali da vista, nonostante la sua miopia. Prima di uscire, ha cancellato la cronologia di navigazione del computer e alcuni file. Un gesto che lascia presupporre la volontà di nascondere qualcosa.

La procura di Pisa ipotizza il reato di istigazione al suicidio. Oltre all’autopsia, in programma domani, ha deciso di approfondire la questione con ulteriori accertamenti tecnici: indagini specialistiche sul web e sui dispositivi elettronici in possesso del 23enne. A un consulente tecnico andrà l’incarico di eseguire la copia forense dei dati contenuti nel pc portatile e nello smartphone.

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