Taiwan e Giappone, terremoti non distruttivi - QdS

Taiwan e Giappone, terremoti non distruttivi

Carlo Alberto Tregua

Taiwan e Giappone, terremoti non distruttivi

mercoledì 10 Aprile 2024

Urgono interventi antisismici

Abbiamo visto sui siti, televisioni e quotidiani i palazzi inclinati a Taiwan, in seguito al terremoto tremendo che si è verificato, indicato al punto 7,4 della scala Richter.
Se si verificasse un simile terremoto nel nostro Paese, probabilmente mezza Italia crollerebbe e forse tutte le costruzioni che vanno da Vibo Valentia a Capo Passero sarebbero rase al suolo.

Non è vero che nulla si può fare contro i terremoti, perché ormai la tecnologia ha messo a punto strumenti e strutture atte a resistere bene ai sismi. Essi non sono ancora prevedibili, il che rappresenta una grave lacuna della ricerca, che non riesce a focalizzare i movimenti del sottosuolo, causa primaria degli smottamenti e dei conseguenti terremoti.
Nonostante ciò, come prima si scriveva, basterebbe intervenire sugli immobili esistenti con opportune opere antisismiche affinché possano resistere a terremoti di 7,0 della scala Richter.

Da questo orecchio, però, i Governi degli ultimi decenni e le Giunte regionali non ci sentono, perché non intendono costringere i/le proprietari/e a effettuare le relative opere antisismiche.
Peggio ancora, non se la sentono di approvare una legge che assicuri contro il rischio sismico, non solo gli immobili dei/delle cittadini/e, non solo quelli delle imprese, ma anche tutti gli immobili pubblici, in modo da sgravare lo Stato dai risarcimenti, che poi sono tardivi e insufficienti, con danni per l’economia e per il territorio di misura incalcolabile.

Ciò accade perché i/le rappresentanti delle istituzioni, che sono anche responsabili dei rispettivi partiti, anziché perseguire l’interesse generale – che è quello di preservare le casse dello Stato dagli enormi risarcimenti conseguenti ai terremoti – perseguono il consenso, giorno per giorno, mediante i distruttivi sondaggi, consenso che è umorale piuttosto che di buonsenso.

Quegli immobili inclinati, ma tutti interi, cui prima si accennava sono conseguenza della loro struttura particolare, come se fossero un’unica gabbia, per cui il movimento del terreno fa muovere tutta la costruzione, ma non la scardina.
È infatti noto che il crollo degli immobili, in conseguenza dei sismi, avviene per tante cause, tra cui lo scardinamento dei pilastri, i quali non sono fra essi collegati e, dunque, si divaricano, con il conseguente allargamento dei solai, che crollano al centro. Ecco perché viene raccomandato ai/alle cittadini/e, in caso di terremoto, di rifugiarsi sotto le travi perimetrali, poiché esse resistono di più.

Per l’attività di prevenzione non vi sono leggi obbligatorie, ma solo incentivi, che però non vengono accolti nella stragrande maggioranza dei casi perché è difficile mettere d’accordo i/le proprietari/e dei condomini, soprattutto quando negli stessi vi sono molti/e inquilini/e.
Le opere strutturali anti-terremoto sono invasive, per cui quasi mai nelle assemblee condominiali si riesce a trovare la maggioranza necessaria per effettuarle. Ecco perché sarebbe indispensabile che il Governo approvasse una legge obbligatoria per tutti/e, che imponesse di effettuare i lavori entro un termine stabilito di qualche anno.

Sappiamo che questo provvedimento legislativo sarebbe altamente impopolare, ma salvifico nei confronti di tragedie come quelle che si sono verificate nel nostro Paese negli ultimi decenni.
Ricordiamo che il Giappone, soggetto a scosse sismiche continuative, è stato ricostruito dopo il 1945 con le norme antisismiche, per cui anche quei palazzi resistono senza crollare, pur “danzando” fino al punto 7,2 della scala Richter.

Anche negli Stati Uniti è estesa la cultura antisismica, per cui i terremoti, come l’ultimo verificatosi in New Jersey di 4,8, non fanno neanche il solletico ai palazzi, che restano intonsi.
Si dirà che chi ha appena finito di pagare un mutuo non se ne vorrebbe mettere addosso un altro per le opere antisismiche. Ma quante vite si salverebbero e quanti danni si eviterebbero. Inoltre, gli immobili antisismici hanno un valore nettamente superiore agli altri.
Pensiamoci.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017