Taormina: 11,5 mln di crediti da recuperare - QdS

Taormina: 11,5 mln di crediti da recuperare

Massimo Mobilia

Taormina: 11,5 mln di crediti da recuperare

mercoledì 12 Aprile 2023

Comune al lavoro per mettere in ordine i conti attraverso la riscossione dei tributi locali non pagati. Intanto la Giunta ha approvato lo schema di Bilancio 2023 e il triennale fino al 2025

TAORMINA (ME) – Dopo aver approvato il Rendiconto 2021 a gennaio, nei termini previsti dalla legge dopo vent’anni di ritardi nella produzione dei bilanci, il Comune di Taormina si è riportato nei tempi anche sul fronte del Bilancio di previsione, con l’approvazione in Giunta (delibera numero 97 del 06/04/23) dello schema 2023 e triennale fino al 2025.

Un altro risultato soddisfacente per l’Amministrazione del sindaco Mario Bolognari, che proietta Palazzo dei Giurati al di fuori del dissesto finanziario, Consiglio comunale permettendo che dovrà approvare il documento entro fine mese, per tornare nelle condizioni di assicurare servizi e manutenzioni come qualsiasi altro normale municipio. Per far fronte a una massa di debiti fuori bilancio per circa 27 milioni di euro fino a tutto il 2020, quantificati dalla Corte dei Conti che aveva bocciato invece un Piano di riequilibrio finanziario che ne conteneva appena 18 milioni, il Comune di Taormina aveva dovuto dichiarare il default a luglio del 2021, aprendo le porte a un triumvirato di commissari chiamati in causa per la sola gestione economica.

Non più ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato dunque, come era stato fino al previsionale 2021-2023, ma un Bilancio di Previsione vero e proprio, nel quale è stata calcolata un’aspettativa di pareggio per l’anno in corso pari a 72,8 milioni di euro, con un fondo cassa presunto di circa 11 milioni, risultante dalla differenza tra 134 milioni di euro di entrate per cassa e 123 milioni di euro di spese. Valori simili in previsione anche per il prossimo anno, nel quale si prevede un pareggio di circa 73,4 milioni di euro, così come di 70 milioni e mezzo per il 2025. Buone notizie anche sul fronte dei parametri che classificano un ente strutturalmente deficitario, dove Taormina ha nuovamente raggiunto la sufficienza su otto di dieci valori, rimanendo indietro soltanto per la solita incapacità di riscossione dei tributi – ancora ben al di sotto del 47% – e per una bassa incidenza delle entrate proprie rispetto alle previsioni di spesa corrente.

Del resto è spiacevole notare come, nonostante il ritorno a una contabilità di livello accettabile, Taormina faccia ancora fatica a trovare risorse da spendere per gli investimenti, dato che le spese correnti stimate in previsione per circa 29 milioni di euro, superano di gran lunga le risorse destinate in conto capitale, dove troviamo appena 7 milioni e mezzo per l’anno in corso, 8,8 milioni per il 2024, e poi poco meno di 6 milioni nel 2025. Tutte risorse che verranno meno allo sviluppo del territorio. D’altro canto è innegabile lo sforzo fatto negli ultimi anni dagli uffici finanziari di Palazzo dei Giurati e dalla gestione commissariale per recuperare il terreno perduto, cominciando da un’accurata attività di confronto con i creditori, che ha portato alla luce un passivo reale di circa 63 milioni di euro, da cui si è lavorato per giungere ad accordi transattivi.

Così come, allo stesso tempo, è stata avviata un’intensa attività di recupero crediti che ha permesso di quantificare oltre 11 milioni e mezzo di tributi non riscossi negli anni passati. Un milione di euro è stato sin ora recuperato, mentre le somme da riscuotere sono state quantificate ancora in circa 7 milioni. L’organo commissariale, presieduto da Lucio Catania, affiancato da Maria Di Nardo e Tania Giallongo, ha monitorato l’attività del concessionario del servizio di riscossione coattiva, la Sogert, che ha quantificato le somme per singolo tributo comunale. Sul fronte Imu si parla addirittura di 9 milioni di euro non riscossi, di qui un terzo ormai inesigibili, dal 2013 al 2017, con avvisi di riscossione che intanto hanno portato a recuperare quasi 820 mila euro. Sul fronte Tari invece, sono stati rendicontanti circa 2 milioni di euro non riscossi, dal 2014 al 2018, provvedendo intanto a recuperare circa 125 mila euro.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017