Taormina alla ricerca della normalità finanziaria - QdS

Taormina alla ricerca della normalità finanziaria

Massimo Mobilia

Taormina alla ricerca della normalità finanziaria

mercoledì 01 Febbraio 2023

Dalla Giunta il primo via libera al Rendiconto di gestione 2021. Gli uffici comunali ora sono già al lavoro per la stesura del Preventivo 2023/2025: l’obiettivo è definire tutto entro Pasqua

TAORMINA (ME) – Approvare i bilanci entro i termini di legge è divenuto d’obbligo ormai per il Comune, da quando l’Ente, dichiarandosi in dissesto finanziario a luglio del 2021, si è ritrovato con una gestione economica commissariata, con l’obiettivo di appianare la pesante situazione debitoria che si era accumulata fino al 2020. È così che la Giunta del sindaco Mario Bolognari ha da pochissimo approvato il Rendiconto della gestione 2021, con la delibera numero 21 del 24 gennaio, cui gli uffici di Palazzo dei Giurati si sono potuti dedicare con maggiore attenzione e serenità dopo aver ricevuto, il mese scorso, il parere positivo della Cosfel – la Commissione per la Stabilità finanziaria degli Enti locali – sul riequilibrio di Bilancio pluriennale 2021-2023, che era stato in un primo momento bocciato, dall’organo speciale del ministero dell’Interno.

Esprimendo soddisfazione per il risultato ottenuto, il primo cittadino Bolognari ha dichiarato che l’ultimo Consuntivo approvato è stato il primo documento contabile licenziato entro i termini di legge da almeno vent’anni a questa parte, e che raffigura un bilancio che ricalca perfettamente quanto era stato riportato nel previsionale stabilmente riequilibrato. Prossimo obiettivo adesso, sarà quello di approvare il Bilancio di previsione 2023/2025 entro Pasqua, mentre l’organismo straordinario di liquidazione (composto da tre commissari governativi), sta seguendo la fase delle proposte transattive con i creditori, per poi procedere fattivamente al pagamento dei debiti. Sono parte di quei 27 milioni di euro di debiti fuori bilancio, accumulati fino a dicembre del 2020, che la Corte dei Conti aveva messo in luce, bocciando il Piano di riequilibrio finanziario che ne conteneva appena 18 milioni e mezzo, e aprendo la strada verso la dichiarazione di default.

Le dovute verifiche successive al commissariamento e l’avviso pubblico rivolto ai creditori hanno poi portato alla luce per il Comune di Taormina un passivo di circa 63 milioni di euro, di cui 14 milioni erano già stato sbloccati e messi a disposizione dei creditori dopo l’approvazione del Bilancio stabilmente riequilibrato.

Il Rendiconto relativo al 2021 contiene invece 14,4 milioni di euro di spese correnti già contabilizzate su 32 milioni impegnati, con appena poco più di 185 mila euro in conto capitale in pagamento su 1,3 milioni messi a disposizione. Un Consuntivo che nel suo complesso ha segnato un totale a pareggio, fra incassi e pagamenti, di 43,8 milioni di euro su 85,4 milioni impegnati. Insomma di strada da fare ce n’è ancora tanta, a ben vedere dal pesante squilibrio che permane tra le spese di parte corrente e spese per gli investimenti, che significa mancato sviluppo. Un bilancio che ha chiuso al 31 dicembre con 9 milioni di euro come risultato di amministrazione, e nel quale continuano a pesare tantissimo i residui attivi e quelli passivi, i primi per oltre 48 milioni di euro, i secondi per ben 61 milioni.

Eppure nel riepilogo inerente i “parametri obiettivi per il Comune, ai fini dell’accertamento della condizione di ente strutturalmente deficitario”, il Municipio di Taormina non è stato più considerato tale, mostrandosi ancora in deficit soltanto in due parametri su otto, ovvero in una maggiore sostenibilità del disavanzo effettivamente a carico dell’esercizio, e nell’indicatore inerente l’effettiva capacità di riscossione ancora al di sotto del 47%, come dimostrato dall’enorme mole di residui attivi e passivi ancora esistenti.

Il documento dovrà adesso passare al vaglio dei Revisori dei conti per poi approdare in Consiglio comunale. D’altro canto è innegabile lo sforzo fatto finora da Palazzo dei Giurati per rientrare nell’ambito di una “normale” gestione economica e per ridare alla Perla dello Ionio una rinnovata serenità finanziaria persa da tempo.

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