Taormina, l’estate a secco può diventare un ricordo - QdS

Taormina, l’estate a secco può diventare un ricordo

Massimo Mobilia

Taormina, l’estate a secco può diventare un ricordo

mercoledì 17 Aprile 2024

La convenzione siglata con Amam di Messina e Siciliacque introduce un sistema più efficiente di gestione dell’acqua . Soddisfatti i sindaci De Luca e Basile: “Una buona soluzione per entrambe le parti”

TAORMINA (ME) – Mai più emergenze idriche estive nella capitale del turismo siciliano. È questo l’obiettivo che sta continuando a perseguire il Comune di Taormina, e che per questo motivo, nei giorni scorsi, ha siglato una convenzione con l’Amam di Messina e Siciliacque, per definire una soluzione tecnica che dovrebbe evitare la chiusura dei rubinetti nella Perla dello Ionio. In particolare, l’Amam metterà a disposizione le proprie condotte – che derivano dall’acquedotto di Fiumefreddo – per far passare 60 litri di acqua al secondo in sostituzione delle condotte di Siciliacque, che forniscono di regola Taormina attraverso l’acquedotto Alcantara. Sarà poi Siciliacque, a sua volta, a risarcire la fornitura dell’Amam a favore di Messina, per la quantità di acqua “prestata”.

L’accordo ha visto coinvolti direttamente il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, e il sindaco di Messina, Federico Basile, che ricopre anche il ruolo di sindaco metropolitano. Entrambi hanno manifestato soddisfazione per aver trovato – hanno detto – “una soluzione che farà comodo ad entrambe le parti”.

Verrà aumentata la dotazione idrica

Per Taormina è “un punto di svolta – ha detto De Luca – perché in questo modo aumenterà la dotazione idrica in modo da poter fronteggiare il sovraccarico che si concentra nel periodo estivo grazie all’afflusso turistico”. Per Basile invece, questa soluzione “farà risparmiare alla città di Messina l’acqua che in passato doveva fornire a Taormina in caso di necessità”, e che a sua volta determinava disagi per la propria comunità.

L’Amam guadegnerà 130mila euro l’anno

Lo ha spiegato nel dettaglio la presidente di Amam, Loredana Bonasera, affermando che grazie a questo nuovo sistema di gestione “l’Amam guadagnerà 130 mila euro l’anno, che reinvestirà a sua volta per rifornirsi da Siciliacque, ma in concreto recupererà anche 5 o 6 litri al secondo che prima finivano invece nelle condotte di Taormina”. Una risposta tecnica anche alle critiche piovute dalle rispettive opposizioni, secondo cui un accordo politico tra amministrazioni amiche toglierebbe acqua alla città di Messina.

Insomma un gioco delle parti che al momento soddisfa tutti, ma che dovrà essere valutato nei prossimi mesi, quando troverà applicazione pratica nelle forniture di quelli che sono i due comuni più importanti della provincia.

A Taormina importanti interventi sulla rete idrica “colabrodo”

Certo è che a Taormina, per evitare le emergenze che si erano presentate lo scorso anno, l’amministrazione sta lavorando a trecentosessanta gradi anche con importanti interventi sulla propria rete idriche “colabrodo”. Allo scopo di migliorare il servizio idrico-potabile infatti, lo scorso mese l’Asm (che gestisce la manutenzione dell’acquedotto) ha affidato il servizio di mappatura della rete per la riduzione e il controllo delle perdite. Un progetto che prevede l’attuazione di un’idonea distribuzione interna, per una lunghezza complessiva di 16 km, per non dipendere più, al fine di avere informazioni sulla configurazione della rete, dalla memoria storica dei dipendenti dell’acquedotto o dei funzionari in pensione.

“Solo la prima tappa – aveva detto De Luca – verso il ripristino della normalità nel sistema idrico. L’obiettivo è migliorare l’efficienza del nostro acquedotto, aumentando i volumi di acqua fatturati e riducendo i costi di erogazione. Vogliamo garantire una gestione più efficiente e sostenibile delle risorse idriche”.

Al tempo stesso si sta avviando uno studio per la distrettualizzazione della rete, che faciliterà la ricerca, la localizzazione e la riparazione delle perdite. Si sono conclusi, invece, gli interventi di manutenzione straordinaria alle saracinesche di linea della rete idrica per il cattivo stato delle condotte, manutenzione che mancava da più di vent’anni.

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